martedì 19 maggio 2015

S.S. Flandre...la nostra Carla C.

Dopo una lunga assenza, Transatlantic Era torna con la storia di una delle prime navi della rinomata flotta di Costa Crociere. Un transatlantico che però nasce sotto bandiera francese prima di approdare nel nostro bel Paese: vi sto parlando dell'SS Flandre.
La storia del Flandre nasce nell'immediato secondo dopoguerra quando tutte le compagnie di navigazione cercavano di rimettersi in piedi e far fronte alla crisi economica devastante di quell'epoca... infatti la società French Line progettò la costruzione di due unità gemelle da destinare alla rotta verso le Indie occidentali per sostituire i transatlantici persi durante la guerra e quelli vecchi e obsoleti da ritirare dal servizio. Ma diversamente da come era stato deciso, il Flandre servì la rotta prestigiosa del nord Atlantico , verso gli Stati Uniti.
Il Flandre dunque fu il primo transatlantico della French Line ad essere costruito dopo la seconda guerra mondiale; fu impostato alla fine del 1950 presso i cantieri Ateliers et Chantiers de France di Dunkerque. Scese in mare il 31 ottobre 1951 e avviato agli allestimenti finali. Ormai completo e dopo aver superato tutte le prove in mare il Flandre fu ufficialmente consegnato ai suoi armatori nel mese di luglio 1952.


 Con i suoi 182 metri di lunghezza ed una carena molto innovativa per quell'epoca, salpò da Le Havre il 23 luglio 1952 alla volta di New York per il suo attesissimo viaggio inaugurale. I biglietti della prima traversata atlantica del Flandre andarono a ruba e la nave partì a pieno carico... ma nonostante tutto questo clamore il viaggio inaugurale fu un vero disastro. In pieno oceano infatti si manifestarono alcune avarie all'impianto di alimentazione delle caldaie... Inizialmente i tecnici a bordo tentarono delle riparazioni di fortuna, soprattutto ripristinando i filtri della nafta e creando non pochi disagi ai passeggeri, sia per i rumori, sia per il cattivo odore. Ma tutto fu inutile e il Flandre dovette ridurre drasticamente la velocità giungendo negli USA con ben 24 ore di ritardo. Inoltre a poche miglia dal porto un nuovo guasto al pannello elettrico lasciò la nave senza energia e alla deriva... con non poche difficoltà il capitano e l'equipaggio con l'aiuto di due rimorchiatori riuscirono a trainare il transatlantico al molo di attracco tra l'ira dei passeggeri e la preoccupazione dei vertici della French Line che temevano un enorme caduta d'immagine per la compagnia. A New York furono effettuate delle riparazioni d'emergenza in modo da rendere possibile il ritorno in Francia. La nave tornò direttamente al cantiere di costruzione per le riparazioni alle caldaie e soprattutto la sostituzione del pannello elettrico. Inoltre mentre era in cantiere la French Line decise di cambiare la predisposizione delle aree riservate ai passeggeri eliminando la terza classe, lasciando quindi solo la prima e la classe turistica. Il Flandre ritornò a navigare il 17 aprile del '53. 


Ma la sfortuna di questo transatlantico sembrava non avere fine: infatti nei viaggi successivi vi furono numerose avarie sia alle caldaie, sia alle turbine tanto da costringere il Flandre a rientrare in cantiere il 14 novembre 1954 per una nuova riparazione. Il 25 aprile 1955 per l'ennesima volta il Flandre lasciò il cantiere per riprendere il suo normale servizio di linea. A parte due viaggi straordinari verso le Antille in sostituzione del Colombie mandato in cantiere per un restyling, il Flandre continuò il servizio sul nord Atlantico fino al 1962, quando la French Line, dato il calo di richiesta per la rotta verso New York, decise di convertire il transatlantico in nave da crociera. Con lo scafo ridipinto di bianco il Flandre fu adibito alla rotta verso le Indie Occidentali con mete e scali stupendi che fecero scalpore all'epoca. Le crociere erano settimanali e le richieste andavano via via sempre aumentando anche in bassa stagione, ma nonostante questi successi le avarie alle turbine continuavano a manifestarsi ad ogni viaggio e ciò comportò diversi disagi in molte crociere. 
Da qui poi la decisione da parte della compagnia di vendere la nave che fu acquistata dalla famiglia di armatori italiani Costa. Il Flandre arrivò a Genova il 21 febbraio 1968 giorno in cui avvenne il passaggio di proprietà ufficiale. I radicali lavori per la trasformazione in una vera e propria nave da crociera a classe unica iniziarono nel successivo mese di giugno. Il nuovo varo avvenne il 28 novembre 1968. Il transatlantico risultò completamente cambiato , con l'installazione delle alette antirollio, aria condizionata su tutti i ponti, nuove gru e scialuppe più sicure e soprattutto la scritta Carla C. che spiccava sullo scafo bianco. Fin da subito la Carla C. fu trasferita a Los Angeles per effettuare crociere in Messico. Dal gennaio 1969 fu noleggiata da Princess Cruises che con il nomignolo "Princess Carla" destinò la nave a crociere con vari itinerari ma sempre con capolinea a Los Angeles, riscuotendo un enorme successo tanto che la nave divenne meta ambita di personaggi famosi di quell'epoca, tra attori, scrittori, registi e cantanti. Ma nel novembre 1969 dopo il tragico affondamento del Fulvia, l'armatore Angelo Costa decise di rescindere il contratto di noleggio e di fare della Carla C. l'ammiraglia della sua flotta. Dopo un veloce restyling finalmente l'inconfondibile logo Costa era presente sul fumaiolo della Carla C.: una "C" color "manto della madonna" su fondo giallo olio d'oliva, che tutt'oggi troviamo sulle navi Costa. 




La nave fu dunque destinata alle crociere ai Caraibi con un complesso ma efficace sistema di coincidenze aeree, in modo che chiunque in qualsiasi parte del mondo poteva imbarcarsi sulla Carla C. 
Il successo delle crociere ai Caraibi fu davvero enorme e la fama di questa nave cresceva sempre di più in tutto il mondo... Il primo giugno 1974 finalmente la decisione di sostituire i vecchi motori a vapore con i nuovi turbodiesel. Quel giorno infatti la Carla entrò in cantiere ad Amsterdam e durante questi lavori si approfittò anche per un veloce restyling degli interni per rendere la nave competitiva e in linea con gli standard di quegli anni. Nel gennaio 1975 la motonave tornò al servizio crocieristico ai Caraibi e continuò questo ruolo senza problemi fino al 1982 quando la compagnia Costa divenne una società per azioni. A quel punto quindi vennero prese molte decisioni riguardo le navi della flotta: le più vecchie furono demolite, altre vendute per far spazio alle nuove unità e altre, come nel caso della Carla, furono sottoposte ad enormi lavori di ammodernamento. 
La Carla C. allora tornò in cantiere per uscire completamente rinnovata nella primavera del 1984 con il nuovo nome Carla Costa. Tornò ai Caraibi dove per numerose stagioni fu protagonista assoluta delle crociere americane fino a quando alla fine degli anni '80 la società decise di sostituire tutte le vecchie navi con la costruzione di nuove unità, più grandi e più all'avanguardia. La Carla Costa fu venduta alla compagnia greca Epirotiki Lines e il 30 maggio 1992 sotto il nome Pallas Athena partì per la prima crociera di 14 giorni tra le isole greche... 


Ma poco più di un anno dopo mentre era ormeggiata allo Xaveri Terminal del Pireo la Pallas Athena fu distrutta da un violento incendio. Ridotta ad un ammasso di lamiere fumanti il relitto fu condotto al cantiere di Aliaga dove il 25 dicembre 1994 ebbe inizio la demolizione.

 Interni 
Gli interni del Flandre sono cambiati innumerevoli volte a causa dei suoi numerosi restyling e passaggi di proprietà. Inizialmente il progetto e la creazione degli ambienti e degli arredi fu affidata all'architetto Jules Leleu...
quest'ultimo, che aveva partecipato anche ai lavori di allestimento del Normandie e dell'Ile de France, restò comunque sul classicismo con ambienti molto sfarzosi ed eleganti. Ampio uso di legni e marmi pregiati fu fatto per le aree riservate alla prima classe e inoltre furono inseriti molti accenni al vittoriano e al barocco. 


Tuttavia Leleu rese gli interni del Flandre molto più sobri e funzionali rispetto ad altri transatlantici cercando anche di dare importanza allo spazio creando ambienti molto ampi e luminosi. 
Particolarità di questa nave fu senza dubbio il lido con la piscina sul ponte aperto, progettato e costruito proprio in previsione del fatto che il Flandre avrebbe dovuto navigare su rotte molto calde.
Lo stile degli interni di questo transatlantico cambiò poco nel corso dei suoi numerosi restyling. Il cambiamento radicale si verificò soltanto quando passò in mani Costa. Infatti i nuovi armatori cambiarono ogni cosa all'interno della nave ed affidarono il progetto del nuovo allestimento all'architetto Nino Zoncada, molto famoso in tutto il mondo a quell'epoca. Zoncada si basò molto alle tendenze più in voga in quegli anni e il tutto rispecchiava a pieno lo stile appariscente e pittoresco dell'Art Decò con accenni al classico contemporaneo. Il risultato fu davvero sbalorditivo.

La nave fu amata da personaggi illustri proprio per la bellezza e la rarità dei suoi interni, in quanto ogni centimetro quadrato era decorato e in ogni opera d'arte era raccontata una storia sospesa tra sogno e realtà.

 Scheda Tecnica 
Costruttore: Atelier et Chantier de France, Dunkerque
Armatore: French Line (1951) - Costa Crociere (1967) - Epirotiki Lines (1992)
Varo: 31 ottobre 1951
Entrata in servizio: 23 luglio 1952
Lunghezza: 182,8 metri
Larghezza: 24,5 metri
Velocità: 22/25 nodi
Capacità: (1951) 888 passeggeri 361 equipaggio - (1967) 748 passeggeri 370 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era....
Vincenzo

2 commenti:

  1. Mi e piaciuto moltísimo il tuo articolo, racconta delle cose che nessuno ha raccontatto degli transatlantici. Ho qualche foto del Carla C, la escada interna con marmi el legno. Come faccio per aggiungerla a questo post?

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  2. Bellissima cronistoria che mi ha riportato al 1968 quano partecipai alla trasformazione in Carla C.

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