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sabato 20 dicembre 2014

Lo sapevi che...?

...a bordo del transatlantico italiano Andrea Doria esisteva una vera e propria tipografia??
A cosa serviva?
A stampare quotidianamente durante tutta la traversata il "Corriere del Mare", ossia un giornale a tutti gli effetti che invece di riportare notizie di cronaca, indicava le informazioni del giorno utili alla vita sulla nave dei passeggeri... Vi erano descritti infatti eventi, serate di gala, spettacoli, buffet, e tutto ciò che si svolgeva in quelle determinate giornate sul transatlantico... era distribuito gratuitamente durante la colazione nei ristoranti in classe prima, turistica e cabina...
Davvero originale, no!?

Alla prossima da Transatlantic Era...

lunedì 26 maggio 2014

La crescita dei Transatlantici...

L'Europa espandeva sempre di più i suoi orizzonti, lì in quel nuovo mondo ricco di risorse e materie, con terre inviolate dove dare inizio ad una nuova e potente civiltà!
Ma tra i due continenti la sfida più grande si trovava nel mezzo...


La traversata dell'infinito oceano Atlantico, tanto grande quanto pericoloso... Fu questo a spingere la crescita e la ricerca di nuove tecnologie sul mare, perché ogni stato europeo sognava il predominio sull'oceano e ognuno di esso, dal più ricco al più povero, iniziò ad investire e progettare per dare alla vita le più grandi macchine mai costruite:
i transatlantici.


C'era come primo obiettivo la lunga distanza da percorrere e soprattutto la furia del mare da vincere... per questo la traversata atlantica divenne una delle sfide più difficili per i primi piroscafi. Il progresso fu veloce ed intenso, si passò dalla vela al vapore, dalla propulsione a ruota a quella a elica, che apportò un enorme vantaggio e andò via via nel corso degli anni a svilupparsi ulteriormente. A fine '800 i transatlantici erano le navi più grandi al mondo e divennero oggetto di una forte e spietata competizione a livello internazionale. 
Già dalla metà dell'800 dunque il transatlantico divenne un parametro di progresso tecnologico e di prestigio nazionale... Ma solo dall'inizio del '900 si iniziò ad aumentare costantemente la stazza di queste macchine e si vennero a creare veri e propri mostri. Un esempio lo troviamo nel City of New York e il City of Paris che furono i primi transatlantici a vincere il mitico Nastro Azzurro grazie ad una traversata oceanica di soli 6 giorni.


 Sulla scia dei due piroscafi inglesi poi iniziò ad operare la Germania, in fase di grande espansione... Essa infatti non poteva ignorare la grande redditività dei flussi migratori verso il nord America e iniziò, quindi, a progettare e costruire navi sempre più grandi e potenti come il Kaiser Wilhelm der Grosse che nonostante l'enorme mole riuscì addirittura a strappare il Blue Riband alla britannica Lucania della Cunard e fu la prima nave tedesca a conseguire un tale successo. Questo titolo dal 1900 in poi iniziò a saltare da nave a nave, tra inglesi e tedeschi prima, francesi olandesi e italiani dopo, in una sfida continua senza fine anche e soprattutto durante le due guerre mondiali. 




Nonostante per tutto il 20° secolo siano stati principalmente compagnie inglesi e tedesche ad avere il primato sui traffici marittimi oltre oceano, spetta però a francesi e italiani il primato di fascino e bellezza... Questi due paesi infatti, nella seconda metà del '900 iniziarono a mettere in acqua veri e propri capolavori... le compagnie italiane, così come quelle francesi, non puntavano sulla velocità, ma sull'innovazione, sul comfort e sull'eleganza. Conferma al famoso detto "Anche l'occhio vuole la sua parte" fu data appunto dall'enorme successo di queste navi tra le quali ricordiamo il Normandie e l'Andrea Doria.



Quindi dall'invenzione di Charles Parsons della turbina a vapore, all'innovazione dell'elica, fino ad arrivare al diesel e alle  tecnologie come il telegrafo senza fili o il radar, il 900 per le navi è stato un secolo di continue scoperte, grazie alle quali non sono nati solo dei transatlantici, ma veri e propri mostri leggendari, che hanno dominato gli oceani con supremazia e eleganza, simboli del potere e soprattutto del progresso e della crescita.


Alla prossima da Transatlantic Era...

venerdì 29 novembre 2013

Dal Titanic alla Costa Concordia...un secolo di grandi naufragi! (2° parte)

Affondato da sommergibile tedesco
24 maggio 1941
1297 morti.

Affondato da sommergibile tedesco
13 settembre 1942
1800 morti.

Wilhelm Gustloff
Affondato da sommergibile sovietico
30 gennaio 1945
9343 morti.

MV Goya
Affondato da siluri russi
16 aprile 1945
6700 morti.

Cap Arcona
Affondato da aerei alleati
3 maggio 1945
8000 morti.

Champollion
Affondato durante una tempesta
22 dicembre 1952
12 morti.

Princess Victoria
Affondato durante una bufera
31 gennaio 1953
133 morti.

Novorossiysk
Affondato da mina tedesca
29 ottobre 1955
608 morti.

Affondato dopo collisione nella nebbia
25 luglio 1956
46 morti.

Heleanna
Affondato dopo un incendio
28 agosto 1971
29 morti.

mercoledì 27 novembre 2013

Dal Titanic alla Costa Concordia...un secolo di grandi naufragi! (1° Parte)

Affondato dopo collisione con iceberg
14 aprile 1912
1518 morti.

Empress of Ireland
Affondato dopo collisione con un cargo
29 maggio 1914
1012 morti.

Affondato da sommergibile tedesco
7 maggio 1915
1198 morti.

Affondato da mina tedesca
21 novembre 1916
30 morti.

Transylvania
Affondato da sommergibile tedesco
4 maggio 1917
414 morti.

R.M.S. Carpathia
Affondato da sommergibile tedesco
17 luglio 1918
5 morti.

Principessa Mafalda
Affondato dopo la perdita dell'asse dell'elica sinistra
25 ottobre 1927
314 morti.

Salento
Affondato durante una tempesta
25 novembre 1928
52 morti.

Orazio
Affondato dopo un incendio
22 gennaio 1940
104 morti.

H.M.T Lancastria
Affondato da sommergibile tedesco
17 giugno 1940
4500 morti.

giovedì 25 luglio 2013

Ricordo di una nave Meravigliosa!

Un urto nella nebbia, il caos, la paura, le lacrime e poi il vuoto.
Era il 25 luglio di 57 anni fa.


Se ne andò così, per sempre, l'ammiraglia Italiana Andrea Doria...
Clicca qui se vuoi leggere tutta la storia di questo splendido transatlantico, o qui per conoscere gli avvenimenti della tragica notte dell'affondamento.

Alla prossima da Transatlantic Era...

mercoledì 20 febbraio 2013

Documentario sul naufragio dell'Andrea Doria...

Un bellissimo e completo documentario sulla tragedia del transatlantico italiano
Andrea Doria...


TransatlantiEra...

venerdì 26 ottobre 2012

TN Andrea Doria...l'affondamento...



Si inabissò silenzioso e fiero, Tanto dolore nelle vicinanze della nave faro di Nanticket, a 190 miglia al largo di New York, sul luogo dello schianto...
Il fracasso delle lamiere, le urla, le sirene e la prua della motonave Stockholm che sprofonda nel ventre dell'Andrea Doria.


L'Andrea Doria era l'ammiraglia della flotta italiana, la più lussuosa e moderna...Costata 29 milioni di dollari e 9 milioni di ore di lavoro... Il 17 luglio 1956 lasciò il porto di Genova per il suo 101° e ultimo viaggio alla volta di New York: aveva a bordo 1134 passeggeri oltre ai 572 membri d'equipaggio.
Il viaggio sarebbe durato come sempre 9 giorni.
Tutto filò liscio fino al 25 luglio, quando nei pressi di Nantucket si alzò dall'oceano una foschia che divenne, man mano, sempre più intensa fino a diventare, in serata, un vero e proprio muro di nebbia. In quelle zone tale situazione era una cosa normale e proprio per questo, il comandante Piero Calamai, fece ridurre la velocità a 21 nodi circa, ordinò la chiusura delle paratie stagne e mise in funzione fari e sirene da nebbia. L'Andrea Doria viaggiava lungo una delle due "corsie" previste per regolare l'intenso traffico di navi da e verso l'Europa. 20 miglia più a nord viaggiava la Stockholm, nave da trasporto misto merci e passeggeri, partita la mattina stessa da New York verso la Svezia. Quest'ultima fu rilevata dal radar del Doria ad una distanza di 17 miglia nautiche che andava riducendosi sempre di più fino a raggiungere le 7 miglia in circa 10 minuti. Il secondo ufficiale che era al comando dell'Andrea Doria comunicò al capitano quanto stava rilevando dal radar...Calamai allora decise di correggere la rotta di circa 4 gradi a sinistra in modo da aumentare la distanza. Intanto il terzo ufficiale con binocolo incollato agli occhi non riusciva ad intercettare lo scafo della Stockholm, ne le luci, ne si udivano sirene. Intanto sulla stessa Stockholm il capitano Harry Gunnar Nordenson riposava nella sua cabina e al comando della nave c'era il terzo ufficiale di soli 26 anni e pochissima esperienza. Egli si accorse del Doria attraverso il radar e, pensando di essere ancora distante, diede ordine di virare di 22 gradi a destra con la convinzione che l'ammiraglia italiana sarebbe sfilata alla sua sinistra...Ma questa fu la manovra fatale: la nave svedese, con 534 passeggeri a bordo e la sirena spenta, aveva invece l'Andrea Doria alla propria destra e a sole 2 miglia di distanza e con quella virata si portò in rotta di collisione.
A nulla servirono sia l'indietro tutta e la virata a dritta della Stockholm, sia la virata a sinistra del Doria...
La prua rinforzata per sfidare i ghiacci del Nord, aprì uno squarcio nella fiancata dell'Andrea Doria alta 19 metri e larga 22, disintegrando cabine, mobili e tubature, e uccidendo 52 persone, 46 sulla nave italiana e 6 sulla Stockholm. L'impatto fu di una forza devastante.




La Stockholm strisciò lungo la fiancata dell'Andrea Doria come un apriscatole e a mezzanotte era già inclinata di 27 gradi.Le scialuppe del lato sinistro erano inutilizzabili, mentre quelle del lato destro non bastavano per tutti i passeggeri. Per evitare il caos, il comandante non ordinò immediatamente di abbandonare la nave e fu una grande scelta perchè permise ai soccorsi di svolgersi in tutta alma, senza panico e ordinatamente. Le procedure adottate da Calamai e i suoi ufficiali fanno scuola ancora oggi per la saggezza e il successo ottenuto.




Le 8 lance di destra furono calate e portarono in salvo il 70% dei passeggeri mentre gli altri furono raccolti in parte dalle lance della Stockholm e in parte dalle navi corse in aiuto tra cui ricordiamo la Ile de France, anch'essa in viaggio verso New York. Alle 4 del mattino tutti i sopravvissuti erano stati evacuati e alle 5.30 anche gli ultimi ufficiali riuscirono con forza a portare via il comandante dal ponte di comando del Doria, ormai inclinato di 40 gradi e sempre più vicino all'inabissamento. 




Alle 10.10 del mattino, sotto gli occhi del comandante Piero Calamai e dopo più di 11 ore di agonia, l'Andrea Doria si arrese al suo destino...fu inghiottita dall'Atlantico,  dove giace tutt'ora a 75 metri di profondità adagiata sul fianco.



 Dopo più di 60 anni anche il relitto della nostra ammiraglia sta pian piano collassando...nonostante la scritta di poppa, alcuni ponti in teak e qualche finestra siano ancora ben visibili, tutti i ponti superiori hanno ormai ceduto e sono precipitati sul fondo ammassandosi in un immensa montagna di detriti.
Con l'affondamento dell'Andrea Doria, non è sparita solo una nave, ma un vero e proprio pezzo d'Italia, della nostra cultura e del nostro fascino.


fine.
                                                                            alla prox da TransatlanticEra

martedì 23 ottobre 2012

TN Andrea Doria...



Simbolo di crescita economica e dell'inconfondibile stile raffinato del nostro Paese, l'Andrea Doria è stato il più famoso transatlantico italiano...Unico per il suo profilo e livrea, rinomato per il servizio impeccabile a bordo, per l'eleganza degli arredi interni e per le attrezzature balneari uniche al mondo che comprendevano, infatti, tre piscine, una per ogni classe, lasciando ai passeggeri il ricordo di una traversata atlantica meravigliosa.


L'Andrea Doria è stata una nave prestigiosa, ambasciatrice del made in italy, in servizio sulla rotta Genova-New York e considerata ancora oggi la nave italiana più bella al mondo.
Non parliamo quindi di un normale transatlantico, ma di un icona di eleganza e innovazione che ha dominato i mari negli anni 50'.
L'Andrea Doria fu impostato il 9 febbraio 1950 presso i cantieri Ansaldo di Genova per la compagnia Italia Di Navigazione, e varata il 16 giugno 1951. Fu battezzato da Giuseppina Saragat, moglie dell'ex ministro della Marina mercantile e successivamente presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat. Ma durante le prime prive in mare alcuni problemi riscontrati alle macchine ne ritardarono il viaggio inaugurale che fu spostato dal 14 dicembre al 14 gennaio 1953.



Essendo pieno inverno il primo viaggio dell'Andrea Doria non filò liscio a causa di tempeste e mare agitato durante tutta la traversata, che comportò diversi disagi e ritardi. Ma nonostante tutto la nave giunse a destinazione nei 9 giorni prestabiliti e nei viaggi successivi riuscì a raccogliere il meritato consenso sia in Italia, sia negli USA, divenendo di li a poco il transatlantico più famoso dell'epoca.




L'Andrea Doria nei suoi successivi viaggi, fu molto apprezzato per la puntualità, stabilità e sicurezza... Viaggiava sempre a pieno carico e i biglietti erano praticamente introvabili...essi infatti andavano a ruba soprattutto tra l'alta società europea che ambiva a viaggiare a bordo della bellissima ed elegantissima "nave italiana".


Ogni dettaglio dell'Andrea Doria non era un semplice dettaglio....
Tutto era studiato e curato nei minimi particolari tra un mix di modernità, decò, classico e vere e proprie opere d'arte che resero gli ambienti di questa nave uno spettacolo agli occhi dei passeggeri.



Furono molti gli architetti e gli artisti, tra i più grandi d'Italia e del mondo, a progettare gli interni dell'Andrea Doria, tra i quali ricordiamo Lucio Fontana e Salvatore Fiume. Furono questi ultimi infatti a realizzare il famoso "La Leggenda Italiana", un pannello lungo 48 metri che decorava il raffinato salone delle feste di prima classe.




Le pareti erano tutte intarsiate su radice di mirto con bassorilievi e marmi pregiati, le poltrone tutte in velluto e la grande statua dell'ammiraglio Andrea Doria in bronzo proteggeva il ristorante e il salone di prima classe. Le suite invece erano decorate in stili diversi da cima a fondo come per esempio la "Zodiaco", una cabina super lusso con segni zodiacali in lamina d'oro che ricoprivano le pareti e il pavimento. Anche la classe turistica e la classe cabina disponevano di ampie stanze e spazi comuni arredati con gusto e raffinatezza e disponevano di tutti i comfort necessari a rendere piacevole il viaggio.





Ma la ciliegina sulla torta che rese questo transatlantico unico furono i lidi , uno per ogni classe, con piscine di acqua salata e ampi solarium che resero la traversata una vera e propria vacanza...
Tutti quindi potevano permettersi relax e tintarella, dal più ricco al più povero, avendo a disposizione comodissime sdraio e un posto al sole assicurato, soprattutto durante la stagione estiva...e il viaggio dell'Andrea Doria diventava sempre più una crociera.


Furono molti i personaggi di spicco che si aggirarono per i vari ponti di questo transatlantico...attori, attrici e vip di tutto il mondo presero parte alla traversata più in dell'epoca
dando ancora più stima e prestigio alla navigazione italiana, rendendo, giustamente, l'Andrea Doria il fiore all'occhiello della marina del nostro Paese.
Tanto bella quanto sfortunata quindi questa nave, facendo riferimento a quale sia stato il suo destino finale...
L'Andrea Doria non fu solo un transatlantico, non fu solo una nave di trasporto passeggeri e merci, ma un capolavoro che fece sognare, non solo chi ha avuto l'immensa fortuna di salire a bordo, ma anche chi magari riuscì ad osservarla solo dalla banchina in lontananza, immaginando il lusso e la rarità delle sue opere, gli arredi, le cene, i gala negli immensi saloni...la perfezione!
Tutto, ogni minimo oggetto rese l'Andrea Doria per sempre, "The Beautiful Ship...
La nave bellissima.


SCHEDA TECNICA
Costruttore: Ansaldo, Sestri Ponente di Genova
Armatore: Italia di Navigazione S.p.A.
Varo: 16 giugno 1951
Entrata in servizio: 14 gennaio 1953
Lunghezza: 213 metri
Larghezza: 27,5 metri
Velocità: 23 nodi, massima 26,5 nodi
Capacità: 1241 passeggeri, 580 equipaggio

fine parte 1
                                                                      alla prox da TransatlanticEra