mercoledì 27 febbraio 2013

R.M.S. Carpathia...

Un transatlantico che con il suo intervento non solo salvò da morte certa centinaia di superstiti del Titanic, ma si conquistò una fama indelebile nella storia della navigazione:
l'R.M.S. Carpathia.


L’R.M.S. Carpathia  è stato un transatlantico della compagnia inglese Cunard Line, mirato al trasporto misto di passeggeri e merci tra l’Europa e gli Stati Uniti, offrendo viaggi a basso costo in quanto inizialmente disponeva solo di 2° e 3° classe. Il Carpathia si può definire una di quelle navi di poco spessore rispetto ai colossi che governavano i mari del mondo, ma riuscì a raggiungere una notevole notorietà proprio prestando soccorso al più grande naufragio di tutti i tempi, l’affondamento del Titanic.
Ma procediamo con ordine cercando di descrivere nel migliore dei modi la storia di questo transatlantico nonostante le lacunose informazioni che si trovano in giro.


L’R.M.S. Carpathia fu costruito presso i cantieri Swam Hunter & Wigham Richardson a NewCastle on Tyne, in Inghilterra. Impostato nel 1902 fu terminato l’anno successivo completando gli allestimenti interni e le prove in mare. Partì per il viaggio inaugurale da Liverpool verso New York ma fu impiegato spesso nel mediterraneo offrendo viaggi verso l’America con partenze da Trieste e varie città dell’odierna Croazia, facendo diversi scali tra Grecia e Spagna. Non era una nave di grandi dimensioni e disponeva di un fumaiolo rosso e scafo nero, tipico delle navi Cunard.
Dopo solo due anni di navigazione il Carpathia rientrò in cantiere per un restyling. Quest’ultimo prevedeva l’introduzione della prima classe a bordo del transatlantico e ciò perché i proprietari della Cunard ritennero necessario assecondare le richieste di mercato e soprattutto soddisfare le esigenze della clientela di alta società. Fu così che a bordo del Carpathia, nei ponti più alti si ricrearono ambienti più eleganti e sofisticati mettendo a disposizione cabine lussuose che potevano ospitare 100 passeggeri. Si aumentò poi anche il numero dell’equipaggio e si modificò la sala macchine per rendere la nave meno rumorosa e più stabile.







Il Carpathia riprese il suo servizio e per anni navigò indisturbato e tranquillo, fino alla notte del 14 aprile 1912 quando l’operatore radio Harold Cottam ascoltò i numerosi messaggi SOS ricevuti dal Titanic che dicevano che la nave stava affondando e necessitava di immediato soccorso. L’operatore riferì al capitano Arthur Henryd Rostron che subito si mise in navigazione a tutta velocità verso l’ultima posizione nota del transatlantico. Ma nonostante ciò il Carpathia raggiunse il luogo del naufragio 4 ore dopo, quando del Titanic ormai restavano solo rottami galleggianti, centinaia di corpi e le poche decine di scialuppe con a bordo i 700 supertiti del disastro.
Il Carpathia tirò su le scialuppe e accolse i sopravvissuti nel migliore dei modi nonostante la nave già fosse a pieno carico. Fu grazie a questa grande azione di soccorso, in nord-Atlantico tra ghiaccio e gelo, che l’equipaggio e soprattutto il capitano del Carpathia furono premiati con numerose medaglie tra cui ricordiamo quelle di Margaret Brown, una passeggera di prima classe del Titanic salvata proprio in quella terribile notte.





Negli anni successivi a quell’episodio il Carpathia continuò a navigare tra mediterraneo e atlantico fino allo scoppio della prima guerra mondiale quando fu requisito dalla marina inglese per essere adibito al trasporto di truppe canadesi in Europa. Partecipò a numerose spedizioni, facendo parte di grandi convogli trasportando scorte, armi e soldati per anni fino al 1918.


Il Carpathia partì da Boston il 15 luglio per poi unirsi in mare ad un convoglio e mentre navigava nel Mar Celtico la mattina del 17 luglio fu avvistato e silurato da un sommergibile tedesco, l’U-55. Quest’ultimo lanciò 3 siluri due dei quali penetrarono lo scafo della nave a sinistra colpendo anche la sala macchine. Il capitano,  resosi conto che senza motori e senza elettricità la nave era spacciata, ordinò di salire sulle scialuppe e abbandonare la nave. Tutti i passeggeri e l’equipaggio riuscirono a mettersi in salvo, tranne i 5 uomini che si trovarono nella sala macchina quando il siluro esplose. L’U-55, emerso dall’acqua, si stava avvicinando minacciosamente ai superstiti sulle scialuppe ma fortunatamente l’H.M.S. Bucaneve, una nave del convoglio del Carpathia, riuscì ad allontanare il sommergibile con le armi e a raccogliere i sopravvissuti.


Intanto il Carpathia si inabissò in circa due ore sparendo per sempre. Nella primavera del 2000 è stato ritrovato il relitto. Il Carpathia è adagiato verticalmente a 150 metri di profondità, a 120 miglia da Fastnet, in Irlanda.


Un'altra vittima della devastante grande guerra.


Scheda Tecnica
Costruttore: Swan&Hunter, Newcastle on Tyne
Armatore: Cunard Line
Varo: 6 agosto 1902
Entrata in servizio: 5 maggio 1903
Lunghezza: 164,95 metri
Larghezza: 19,66 metri
Velocità: 14,5 nodi
Capacità: 1700 passeggeri (1903) 1050 passeggeri (1905) 325 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...

mercoledì 20 febbraio 2013

Documentario sul naufragio dell'Andrea Doria...

Un bellissimo e completo documentario sulla tragedia del transatlantico italiano
Andrea Doria...


TransatlantiEra...

martedì 19 febbraio 2013

Il Transatlantico Rex...

In pieno fascismo, in un epoca dove inglesi e tedeschi vantavano la supremazia sui mari con le unità più belle, grandiose e potenti, Mussolini lancia la sua sfida con il varo di uno dei più grandi transatlantici italiani mai costruiti: Il Rex.


 Il transatlantico Rex fu dunque l’emblema della rinascita italiana e non solo in campo marittimo, esso infatti divenne ben presto simbolo di un Italia capace di competere e tener testa alle potenze mondiali e di poter anche superarle sotto certi aspetti! Oltre a rappresentare uno dei vanti dell’epoca fascista, il Rex fu anche il più grande transatlantico italiano fino al  varo di Costa Classica nel 1991 e l’unico in grado di competere con le imponenti navi inglesi e tedesche… Partendo dal principio bisogna sapere che la nascita di questo meraviglioso transatlantico è frutto della mente di Achille Piazzai, ingegnere navale tra i più famosi dell’epoca, che oltre a tenere in considerazione le richieste del mercato e soprattutto di Mussolini stesso, si pose come obiettivo superare i primati di tecnologia e sicurezza che in quel tempo erano attribuiti alle due navi tedesche Bremen ed Europa.
Il Rex fu allora commissionato ai cantieri Ansaldo di Sestri Ponente da Navigazione Generale Italiana con un investimento record di oltre 300 milioni di lire (considerando che eravamo nel 1929). I lavori durarono 2 anni fino al 1° agosto 1931, quando il Rex fu varato in presenza del re Vittorio Emanuele III e della moglie Elena che battezzarono la nave e la avviarono all’allestimento finale degli interni… 



Intanto la NGI si fuse con Lloyd Sabaudo e Cosulich nella nuova compagnia navale Italia Flotte Riunite e fu proprio quest’ultima a prendere in consegna il Rex ormai completato nel settembre del 1932.
Il Rex giunse a Genova sotto gli occhi di migliaia di persone estasiate da tanta maestosità e bellezza… Il transatlantico di oltre 50 mila tonnellate di stazza si innalzava fiero con i suoi due fumaioli bianchi con strisce rosse e verdi tipicamente italiani e lo scafo lungo, alto e slanciato. Durante le prove in mare la nave aveva raggiunto una potenza di oltre 136000 cavalli con le sue due eliche di 5mt di diametro e quindi una notevole velocità.



Il livello qualitativo richiesto fu elevatissimo e Achille Piazzai sottopose il transatlantico a numerosi controlli cercando l’innovazione sotto ogni minimo aspetto a da lì ecco la nascita della perfezione!
Fu dunque proprio dal porto di Genova che ebbe inizio il viaggio inaugurale del Rex il 27 settembre 1932 con circa 1800 passeggeri a bordo e con un clamore immenso, in rotta verso New York come consuetudine. Ma si riscontrarono sin dalla partenza alcuni problemi al motore, cosa che costrinse il grande transatlantico a fare sosta al largo di Gibilterra per accertamenti e per le adeguate riparazioni… Ciò comportò la reazione di alcuni passeggeri, tra i più ricchi ed esigenti, che decisero di lasciare la nave per imbarcarsi sul tedesco Europa in Germania.
Ma la società Italia flotte Riunite e soprattutto il Comandante e l’equipaggio del Rex furono fieri di cogliere di sorpresa quei passeggeri  che quando arrivarono a New York trovarono il Rex già ormeggiato.





Ma il successo più grande di questo transatlantico fu la conquista dell’ambito Nastro Azzurro nell’agosto del ’33, detenuto da anni dal Bremen. Infatti il viaggio sull’Atlantico durò meno di 5 giorni ad una velocità di 30 nodi e fu solo il transatlantico francese Normandie nel 1935 a strappare il titolo alla nave italiana.



Ma come tutti i più grandiosi transatlantici anche il Rex fu vittima di un tragico destino e sempre a causa della guerra… Nel maggio 1940 anche l’Italia ormai era ricorsa alle armi e si stava preparando all’entrata ufficiale in guerra; fu quindi necessario mettere a riparo il Rex che con la sua enorme mole non sarebbe passato inosservato ai nemici e per questo quando rientrò dal suo ultimo viaggio da New York fu posto in disarmo temporaneo nel porto di Genova.
Ma quest’ultima fu una delle prime città italiane ad essere bombardata pesantemente dalla marina francese e per questo l’Italia Flotte Riunite, con l’approvazione di molti enti governativi, trasferì il transatlantico a Trieste per una maggiore sicurezza. Dopo 4 anni e soprattutto dopo l’armistizio, il Rex finì in mano ai tedeschi che decisero di trasferirlo nella baia di Capodistria, ma nel tentativo di spostarlo lo fecero arenare in prossimità di Trieste, tra l’Isola d’Istria e Capodistria… Fu proprio in quel tratto di mare che il Rex fu avvistato dai ricognitori della Royal Air Force che lo bombardarono colpendolo con 123 razzi l'8 settembre 1944. Il Transatlantico restò a galla per 4 giorni in fiamme continuando a bruciare prima di inclinarsi su se stesso ed affondare. Il relitto del Rex restò lì per molto tempo semi sommerso, quasi ad indicare l'enorme sofferenza che stava vivendo, in una scena triste e devastante.



Con la fine della guerra la compagnia proprietaria del transatlantico valutò l’ipotesi di poter recuperare il Rex ma essendo esso semi affondato e gravemente danneggiato risultò più conveniente demolirlo. Il Rex fu dunque smantellato un pezzo alla volta tra il 1947 e il 1958 terminando per sempre la sua onorevole vita sui mari.

Interni
La bellezza del Rex non era rappresentata solo dalla sua linea e dal suo scafo lungo e slanciato...infatti come era prevedibile, la nave fu allestita con arredi da far invidia ai più prestigiosi musei e attirando l'occhio dei ricchi viaggiatori dell'epoca.





Nell'epoca in cui a bordo delle grandi navi di linea predominava ancora il classico e lo sfarzo del barocco anche il Rex fu arredato secondo gli standard di allora... Ma grazie ad un eccellente mix di vari stili si riuscì a ricreare un ambiente di classe ed eleganza...




Il tutto rispecchiava rigorosamente il gusto e lo stile italiano famoso nel mondo e molto richiesto dall'alta società... Pannelli in legno intarsiati, tessuti rifiniti nei dettagli, porcellane finissime, bronzo, vetri dipinti e marmi pregiati, che abbinati all'alta stabilità della nave e al servizio a bordo resero gli ambienti talmente confortevoli che a tutti i passeggeri, compresi quelli di seconda e terza classe, sembrava di essere all'interno di un grand hotel...
Queste sono le caratteristiche di un simbolo dell'Italia, di un transatlantico che non deve essere dimenticato... Il Rex è una di quelle cose che devono renderci orgogliosi di essere italiani.


Scheda tecnica
Costruttore: Ansaldo, Sestri Ponente Genova
Armatore: Navigazione Generale Italiana / Italia Flotte Riunite
Varo: 1° agosto 1931
Entrata in servizio: 27 settembre 1932
Lunghezza: 268,20 metri
Larghezza: 29,50 metri
Velocità: 30 nodi
Capacità: 2032 passeggeri, 870 equipaggio



alla prox da TransatlanticEra...

venerdì 8 febbraio 2013

RMS Aquitania...

Oggi vi parlo di un altro grande transatlantico di proprietà della famosa Cunard Line, nato per unirsi alla meravigliosa flotta formata da Mauretania e Lusitania, ma soprattutto per far fronte alla concorrenza mastodontica della White Star Line:
l'R.M.S. Aquitania.


Come detto l'Aquitania è stato un transatlantico degli anni '20 di proprietà della compagnia inglese CunardLine, progettato da Leonard Peskett e commissionato ai cantieri scozzesi John Brown&Company a Clydebank dove fu impostato nel dicembre del 1910.
L'idea dell'Aquitania nacque per la spietata concorrenza sull'oceano che diveniva man mano sempre più pressante, soprattutto contro i tre colossi che la WSL aveva in cantiere, Olympic, Titanic e Britannic, che oltre ad aver superato i primati in dimensioni e lusso, avevano anche raggiunto notevoli velocità e quindi viaggi sempre più brevi e comodi facendo sembrare le gemelle Lusitania e Mauretania vecchie ed obsolete.
Insieme a Leonard Peskett, uno degli ingegneri navali più richiesti del settore all'epoca, si stabilirono a priori due punti di forza: grandezza e lusso, appunto.
Si tralasciò un pò la velocità che da sempre era la prerogativa fondamentale dei piroscafi Cunard. Peskett dunque studiò a fondo il progetto e soprattutto si basò sia sulle precedenti Lusitania e Mauretania ereditando da esse principalmente la forma e i 4 fumaioli, e un po anche studiando lo scafo dell'Olympic della WSL per cercare delle innovazioni capaci di superarlo. Tenne inoltre in considerazione le richieste dell'Ammiragliato inglese che prevedevano per l'Aquitania la trasformazione in incrociatore mercantile armato in caso di guerra e quindi progettò uno scafo molto robusto e rafforzato con predisposizioni per montare le armi.




Fu dunque varato il 21 aprile 1913 e battezzato dalla contessa Alice Stanley per poi passare alla fase di allestimento. Terminò le prove in mare nel maggio del 1914 e il 30 dello stesso mese partì per il viaggio inaugurale alla volta di New York.
La partenza andò bene nonostante non si rivelò un evento eclatante e questo dovuto principalmente al naufragio dell'R.M.S. Empress of Ireland avvenuto il giorno prima con circa 1000 morti...i festeggiamenti furono quindi oscurati dalla tragica notizia e si limitarono per rispetto, inoltre a bordo si celebrò una messa commemorativa per le vittime e per l'intera vicenda. Da sapere anche che il transatlantico dopo solo un paio di viaggi rientrò in cantiere per montare altre scialuppe dopo le nuove leggi entrate in vigore in seguito agli avvenimenti del Titanic e tra queste l'Aquitania fu anche equipaggiato di due lance motorizzate con una Marconi su ognuna di esse per aumentare la sicurezza in caso di naufragi.
Riprese il servizio e a navigare sull'Atlantico ma ancora una volta fu fermato dopo nemmeno un mese di navigazione, perchè la grande guerra era ufficialmente iniziata, e come prestabilito la Cunard mise subito a disposizione l'Aquitania per la marina inglese che senza esitare in poco tempo lo trasformò in un potente incrociatore.


Ma quando iniziò a svolgere il suo ruolo militare l'Ammiragliato si rese conto che a causa delle sue dimensioni e degli elevati consumi non era adatto a quel compito e quindi si optò per la trasformazione in nave ospedale. Questa nuova conversione terminò nel 1915 e l'Aquitania partì affiancando Britannic e Mauretania già convertite negli nei mesi precedenti.


Ma dopo l'affondamento del Britannic nel 1916, l'Aquitania fu per un po posto in disarmo e riprese il servizio solo nel 1918 per il trasporto di truppe e soprattutto soldati americani in Gran Bretagna.
Fortunatamente fu una delle poche navi ad uscire indenne dalla guerra e nel 1919 rientrò in cantiere a New Castle per essere ripristinata e tornare al servizio civile. Inoltre la Cunard investì ingenti somme per sostituire i motori che bruciavano carbone con quelli a gasolio a bordo di tutte le sue navi.
L'R.M.S. Aquitania tornò dunque alla navigazione più glorioso che mai sull'Atlantico verso gli Stati Uniti, sfoggiando tutta la bellezza della sua linea e dei suoi interni divenendo ben presto detentore dell'ambito titolo "Ship Beautiful", la nave bellissima.



Gli anni '20 furono anni d'oro per i viaggi a bordo dei transatlantici di linea e l'Aquitania come tante altre navi viaggiava sempre a pieno carico e con l'alta società inglese che apprezzava molto sia il lusso e lo stile degli arredi, sia il servizio del personale a bordo...
Ma la crisi del 1929 colpì duramente anche le compagnie di navigazione e la Cunard fu costretta a rivedere i viaggi delle sue navi e soprattutto dell'Aquitania che era la più grande e per di più offriva viaggi di lusso, e durante la crisi globale pochi potevano permettersi una traversata del genere. Decise allora di portare per un po di tempo l'Aquitania nel Mediterraneo per crociere economiche ma comunque non riuscì mai ad essere piena e a coprire i costi. Ancora una volta si dovette ringraziare il proibizionismo che spinse migliaia di americani a bordo di queste navi per sfuggire appunto ai divieti imposti dal proprio paese e per trascorrere giornate libere all'insegna dell'alcool e del divertimento. L'Aquitania continuò, anche se un po a stento, a navigare per molti anni sia come crociera e sia come transatlantico di linea su varie rotte fino al 10 aprile 1935, quando si incagliò sul fiume Test all'ingresso di Southampton... la nave fu liberata grazie a numerosi rimorchiatori e all'alta marea ma i danni la costrinsero a rientrare in cantiere per riparazione e un accurato restyling, data l'età della nave...la Cunard infatti stava già pensando ad un rimpiazzo e progettava di mettere in cantiere una nuova classe di transatlantici in modo da sostituire le sue navi più vecchie, Aquitania compresa.


Ma questo progetto fu subito stroncato dall'avvento della seconda guerra mondiale.
Quando la Gran Bretagna entrò in guerra l'Aquitania si trovava ormeggiato al porto di New York e vi restò in attesa di ordini precisi. Fu deciso di inviare il transatlantico a Sidney dove fu rapidamente convertito e verniciato per il trasporto di truppe alleate e navigò in convogli maestosi insieme ad altre grandi navi dell'epoca, come la Normandie, l'Ile de France e la Queen Mary...
L'Aquitania prestò servizio in guerra per circa 8 anni durante i quali trasportò centinaia di migliaia di soldati in giro per il mondo, prestò soccorso in numerosi naufragi raccogliendo tantissimi superstiti e fu inoltre armato nei periodi più difficili per far fronte ad eventuali attacchi da sommergibili o aerei...
Al termine della guerra l'Aquitania fu restituito alla Cunard nel 1946 che però la utilittò per rimpatriare soldati con le loro famiglie in Canada. Alla fine di questo servizio si iniziarono a fare delle valutazioni sulle condizioni del transatlantico perchè la Cunard voleva capire se era possibile ristrutturarlo o mandarlo definitivamente alla demolizione. La nave ormai risentiva dei tanti anni di navigazione e i ponti, lo scafo e le strutture interne erano molto usurate e quindi si stabilì che rimetterla a nuovo sarebbe risultato troppo costoso.
Fu così che la vita di questo illustre transatlantico terminò, ossia quando fu trasferito a   Faslane in disarmo per essere demolito nell'anno successivo.


L'R.M.S. Aquitania è stato il transatlantico con la carriera più longeva del 20° secolo toccando i 35 anni di navigazione, superato successivamente solo dal 
Queen Elizabeth II...
35 anni di onorato servizio e di una vita in mare così intensa che nessun altra nave potrà mai raggiungere.

 Interni 
Anche se era meno veloce del Lusitania e del Mauretania, l'Aquitania puntò tutto sulla sua lunghezza e soprattutto sulla larghezza che permise di creare interni con spazi pubblici grandiosi e spaziosi...Gli interni e gli arredi di tutte e tre le classi furono curati dall'architetto inglese Arthur Joseph Davis, coproprietario insieme a Charles Mewes della ditta di design e arredamento "Mewes&Davis". Davis insieme al suo socio erano molto famosi all'epoca per aver curato gli arredi di prestigiosi hotel come il Ritz di Londra e il Ritz di Parigi... Ma al momento della progettazione dell'Aquitania Charles Mewes era già stato ingaggiato dalla società HAPAG per la realizzazione degli interni di 3 nuove navi gigantesche: l'Imperator, la Vaterland e la Bismark. Fu dunque solo Davis ad aggiudicarsi il contratto con la Cunard per gli interni dell'Aquitania...


Davis dunque sfruttò come già detto l'ampiezza e lo spazio della nave ricreando enormi zone piene di luce con vetrate grandi ma semplici decorate con ferro battuto e bronzo che permettevano alla luce del sole di raggiungere anche gli angoli più chiusi, soprattutto nel salone di prima classe "Luigi XVI", denominato così proprio perchè lo stile ricreato richiamava molto il barocco dell'epoca di grande sfarzo dell'imperatore francese... Anche altre zone come il ristorante di prima classe, la sala fumatori e il salone di seconda classe erano arredati in stile classico con numerosi accenni al barocco e allo stile georgiano ma non troppo eccentrici...inoltre Davis fece ampio uso di tonalità e stucchi chiari per dare appunto luminosità alle varie zone.





A differenza del Lusitania, Davis non inchiodò i mobili al pavimento tranne pianoforti, cucine e qualche arredo più pesante... La seconda e la terza classe invece erano molto più semplici ed essenziali anche perchè l'Aquitania ha navigato in quel periodo in cui le distinzioni sociali erano ancora abissali l'una dall'altra, ciò nonostante la comodità era garantita e soprattutto la qualità dei materiali usati era eccellente anche nelle cabine più economiche.
Le similitudini tra L'Aquitania e le navi HAPAG arredate da Mewers si notarono sin dal principio e questo dovuto al fatto che i due architetti lavoravano e progettavano  sugli stessi stili da sempre e addirittura si pensò che i due lasciarono trapelare informazioni  sui propri progetti e si copiarono a vicenda (XD)...



Fu dunque proprio la sensazione di spazio e grandezza, l'eleganza del classico non troppo sfarzoso a rendere l'Aquitania la cosiddetta "Nave bellissima".
I bellissimi interni abbinati all'onorevole servizio e all'arte culinaria dei rinomati chef a bordo attirò da subito l'attenzione degli aristocratici inglesi e americani degli anni '20 che ne fecero meta preferita sia per i viaggi oltre oceano sia per delle semplici vacanze all'insegna del lusso e della comodità.



La carriera dell'R.M.S. Aquitania è stata lunga e illustre, ricca di successi e nonostante gli avanti e dietro, le trasformazioni tra incrociatore, ospedale, trasporto truppe, non ha perso mai la sua splendida linea...anche se purtroppo tutto quello che possiamo ammirare oggi di questo transatlantico è solo qualche modellino o qualche antica foto nei musei marittimi inglesi.



 Scheda tecnica 
Costruttore: John Brown&Co. 
Armatore: Cunard Line 
Varo: 21 aprile 1913 
Entrata in servizio: 30 maggio 1914 
Lunghezza: 274 metri 
Larghezza: 30 metri
Capacità: 3230 passeggeri (nel 1914)  2200 passeggeri (nel 1926)
972 equipaggio

alla prox da TransatlanticEra...