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mercoledì 9 aprile 2014

I nuovi Giulio Cesare e Augustus...

Nell'Italia del dopoguerra, lo scenario risultò drammatico tra la devastazione, i morti, un'economia in perenne crisi e le speranze della popolazione che andavano man mano svanendo...
Ma come sempre il nostro Paese riuscì di nuovo a risollevarsi e in una terra di marinai la rinascita ebbe inizio proprio sul mare. I Cantieri Riuniti dell'Adriatico furono i primi a risollevarsi nonostante furono i più colpiti dai bombardamenti nemici in quanto considerati bersagli strategici, soprattutto la sede di Monfalcone. Mentre appunto i cantieri rimediavano ai danni, nella neonata Italia Società di Navigazione qualcosa di grandioso iniziava a prendere vita... tra riunioni con progettisti, architetti ed ingegneri navali si arrivò alla creazione del progettò che indirizzò la marina italiana al futuro... un futuro brillante, di successi e di grandi e mitiche navi rimaste nella storia!
E ad aprire le danze fu la creazione di due grandi e nuovi transatlantici:
il Giulio Cesare e l'Augustus.


Queste due motonavi furono le seconde a portare il nome di questi due mitici imperatori... puoi leggere la storia dei primi Giulio Cesare e Augustus cliccando qui e qui.


Giulio Cesare
Il primo dei due ad essere costruito fu il Giulio Cesare, impostato nei cantieri Riuniti dell'Adriatico a Monfalcone il 28 luglio 1949. Le caratteristiche principali di questo transatlantico si trovavano proprio nell'innovazione a livello strutturale: una prua affusolata e una poppa tondaggiante che lo facevano assomigliare un po ad un incrociatore e un po ad uno yacht... Un profilo sottile e leggero con forme molto aerodinamiche come l'unico fumaiolo che richiamava la patria con i suoi colori, e le sovrastrutture digradanti verso poppa. Insomma una vera novità in campo navale e destinata a durare negli anni considerando che tutti i successivi transatlantici furono costruiti seguendo gli stessi standard moderni del Giulio cesare e dell'Augustus.


Altra grande novità del Giulio Cesare fu la propulsione...infatti questo transatlantico fu dotato dei nuovissimi motori diesel della Fiat Grandi Motori, che a quel tempo erano i più potenti al mondo. Dunque il Giulio Cesare fu completato e varato il 18 maggio 1950... Dopo le prove in mare, durante le quali il transatlantico nonostante le sue 27000 tonnellate, riuscì a raggiungere i 23 nodi di velocità, rientrò in cantiere per essere arredato e allestito in tutte le zone e le aree della nave.
Finalmente tra stupore e come segno di rinascita dell'Italia, il Giulio Cesare viene consegnato al suo armatore il 27 settembre 1951.


Il successivo 17 ottobre il Giulio Cesare viene inaugurato con una crociera partendo da Genova con scalo a Napoli e un giro nel mediterraneo toccando i porti di alcune delle città più belle dell'Europa tra le quali Tunisi, Barcellona e Palma de Maiorca.
Il servizio transatlantico ufficiale ebbe inizio il 27 ottobre 1951 quando il Giulio Cesare partì da Genova alla volta del sud America con destinazione finale Buenos Aires. La compagnia armatrice del Giulio Cesare lo impiegò sulla rotta verso il sud America alternando viaggi transatlantici a crociere nel mediterraneo che erano molto apprezzate in Europa.



La nave viaggiò per anni indisturbata fino al 1957, anno in cui fu sottoposta ad un restyling per ampliare le zone pubbliche ed aumentare la capacità passeggeri. Questo servì soprattutto per riempire il vuoto causato dall'affondamento dell'Andrea Doria. Infatti il Giulio Cesare fu impiegato in sostituzione del Doria sulla rotta Genova - New York per poi tornare alla sua rotta iniziale verso il sud America nel 1961.


Ma la longeva vita di questo transatlantico si avviò verso la fine nei primi anni '70. Con il boom dei viaggi aerei più comodi e veloci, gli enormi costi da sostenere per tenere in acqua l'enorme nave la compagnia iniziò a pensare al destino del Giulio Cesare. La decisione finale fu ovviamente vendere l'enorme transatlantico per la demolizione incentivata poi da un avvenimento, ossia un grave guasto ai motori verificatosi mentre la nave era in viaggio sull'oceano verso Buenos Aires nel dicembre 1972... il guasto fu parzialmente riparato nel porto della città argentina, giusto per far ripartire la nave e per fare in modo che rientrasse definitivamente in Italia...



Il Giulio Cesare attraccò a Napoli per l'ultima volta il 14 gennaio 1973 dove vi rimase in disarmo fino al 7 maggio dello stesso anno, giorno in cui partì per La Spezia trainato da un rimorchiatore. Qui ebbe inizio la triste fase della demolizione che pezzo dopo pezzo fece scomparire uno dei nostri grandi imperatori dei mari del mondo.

 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Armatore: Italia Società di Navigazione
Varo: 18 maggio 1950
Entrata in servizio: 27 ottobre 1951
Lunghezza: 207 metri
Larghezza: 26,6 metri
Velocità: 23.3 nodi
Capacità: 1180 passeggeri, 493 equipaggio

Augustus
Gemello del Giulio Cesare, anche l'Augustus fu la risposta italiana alla ripresa post-bellica...
Le differenze con il transatlantico Giulio Cesare erano minime... Anche l'Augustus infatti vantava tutto il nuovo e moderno stile dei nuovi transatlantici italiani. Fu impostato anch'esso a Monfalcone presso la sede dei cantieri Riuniti dell'Adriatico il 1 giugno 1949 per essere completato e varato nell'anno successivo il 19 novembre 1950.


Così come per il gemello anche l'Augustus fu equipaggiato con i nuovi e potenti motori diesel della Fiat Grandi Motori di Torino e durante le prove in mare riuscì a raggiungere la velocità massima di 23 nodi senza perdere punti per quanto riguarda il comfort... Infatti la nave risultò stabile e senza risentire di vibrazioni o rumori nelle aree riservate ai passeggeri.


L'Augustus fu anch'esso inaugurato con una crociera dopo la consegna alla società armatrice il 20 febbraio 1952. La crociera partì da Genova toccando porti bellissimi e seguendo lo stesso itinerario del transatlantico gemello in giro per il Mediterraneo... L'italian Style dell'Augustus attirò clientela da tutta Europa sin dal suo viaggio inaugurale. Fu adibito ai viaggi oltre oceano sulla rotta verso New York e quella verso Buenos Aires, scelte dalla Società Italia in base alle esigenze di mercato.




La vita di questo glorioso transatlantico fu anch'essa vittima dei vari fattori che ne influenzarono negativamente il destino, come i viaggi aerei che si stavano diffondendo sempre più lasciando poca clientela alle compagnie di navigazione che ne risentivano molto soprattutto a livello economico.




A differenza del Giulio Cesare però, l'Augustus non fu destinato alla demolizione inizialmente... Dopo il ritiro ufficiale dal servizio di linea nel gennaio del 1976 fu venduto ad un ricco armatore filippino che lo modificò e utilizzò occasionalmente come panfilo sotto il nome di Great Sea...


Per diversi anni però il transatlantico è rimasto fermo e in disarmo e fortunatamente a bordo era sempre presente l'equipaggio che ha mantenuto la nave in efficienza... Fu di nuovo venduto ad un altro armatore divenendo Ocean King, ma anche questa operazione non cambiò la situazione del gigante, ancora fermo e in disarmo. 


Ormai inutilizzato nel 1999 è stato rivenduto alla compagnia "Manila Floating hotel&restaurant" per essere trasformato in una sorta di hotel-museo galleggiante a Manila... Ma questa operazione non ha avuto il successo desiderato e sotto il nome di MS Philippines, il transatlantico è stato venduto nel 2009 per soli 6 milioni di euro per la demolizione avvenuta ad Alang nel 2010.






L'ultimo pezzo d'orgoglio della marina italiana del'900 è così svanito tra l'angoscia e la rabbia di tanti appassionati come me.

 Scheda tecnica 
Costruttore: Cantieri Riuniti dell'Adriatico
Armatore: Italia Società di Navigazione
Varo: 19 novembre 1950
Entrata in servizio: 20 febbraio 1952
Lunghezza: 188 metri
Larghezza: 26,6 metri
Velocità: 23 nodi
Capacità: 1102 passeggeri, 529 equipaggio

Interni
Nell'epoca in cui non esisteva più la netta distinzione tra prima, seconda e terza classe gli interni dei nuovi transatlantici erano curati in ogni area riservata ai passeggeri. Non si trovava infatti il lusso in prima classe per arrivare al minimo essenziale e funzionale della terza... e fu proprio così che sia sul Giulio Cesare e sia sull'Augustus fu curato il designer dell'arredo...
Come detto prima questi due transatlantici erano del tutto moderni e quindi orientati ad un arredo più futuristico.





Il mix di materiali pregiati, arredi funzionali, forme stravaganti, colori vivaci, superfici lucide e luminose, creò un ambiente molto ricercato che oltre a trasmettere eleganza e stile donava anche un gran senso di comfort... Ogni classe vantava arredi diversi che andavano dall'Art decò al moderno con complementi molto pittoreschi e che insieme ai marmi pregiati e ai velluti colorati di poltrone e sedie mettevano in risalto l'unicità di questi transatlantici...




Ogni classe inoltre disponeva di un lido con piscine, scivoli ed ombrelloni... Particolarità di queste navi erano i bar all'aperto e le lunghe passeggiate che andavano da poppa a prua in tutta la lunghezza dei transatlantici e si affacciavano sull'oceano, donando una sensazione unica... Come si sa erano il fiore all'occhiello del gran gusto italiano e della sofisticata ingegneria del nostro paese ricercati e invidiati dal mondo intero!

Alla prossima da Transatlantic Era...
Vincenzo

martedì 2 luglio 2013

Giulio Cesare...1923...

Un altro grande imperatore arriva sul mio blog...
Dopo l'Augustus, grandissimo e lussuoso, l'Italia degli anni '20 conferma la sua grande supremazia sui mari con il varo del meraviglioso transatlantico
Giulio Cesare.


Siamo nel lontano 1913, quando la società Navigazione Generale Italiana, insieme ai suoi architetti ed ingegneri, si mette a lavoro sulla produzione di due nuovi innovativi piroscafi...
Spinti dalla forte concorrenza con le società inglesi e tedesche, si puntò alla creazione di una tipologia di transatlantico innovativo e con altissimi standard di sicurezza e soprattutto comfort.
Fu allora che nacquero il Giulio Cesare e il transatlantico gemello Duilio.
La N.G.I. commissionò la costruzione del Giulio Cesare ai cantieri Hunter&Wigham Richardson di Newcastle upon Tyne nel dicembre del 1913.


La consegna della nuova unità era prevista per il primo semestre del 1915, ma a causa dello scoppio della Grande Guerra i lavori furono sospesi a tempo indeterminato. 
Il Giulio Cesare, quando era ancora uno scafo vuoto, restò fermo nel cantiere di costruzione per ben 2 anni fino al termine della guerra e alla firma dell'armistizio.
I lavori, anche se a rilento a causa della grave situazione economica post-bellica, ripresero senza complicazioni. Il Giulio Cesare fu infatti completato e varato il 7 febbraio 1920, scivolando in acqua con eleganza e mettendo in risalto le sue forme semplici ma raffinate.
Dopo gli ultimi accorgimenti tecnici, nel 1922 fu condotto a Palermo per essere allestito. Gli interni e la cura degli arredi furono affidati allo Studio Ducrot. A maggio dello stesso anno furono effettuate le prove in mare con esiti molto positivi...il Giulio Cesare riuscì a raggiungere i 20 nodi circa di velocità senza problemi, vibrazioni o perdita di stabilità.



In un Italia colpita dalla repressione, con decine di migliaia di emigranti pronti a lasciare la terra natia per il Nuovo Mondo, i piroscafi che servivano la traversata atlantica erano presi d'assalto.
E fu così per il Giulio Cesare il giorno del suo viaggio inaugurale...
Il 4 maggio 1922 infatti, a pieno carico, il nuovissimo Giulio Cesare lascia il porto di Genova per fare rotta verso il sud america, Buenos Aires.
Come da prassi, successivamente anche il Giulio Cesare fu spostato sulla rotta verso New York, sempre per far fronte all'enorme richiesta della clientela, e il primo viaggio verso il nord america avvenne l'11 agosto, sempre con partenza da Genova e con scalo a Napoli.



Nel corso dei suoi viaggi, il Giulio Cesare riuscì a farsi stimare da tutta Europa, per il servizio impeccabile, rispetto degli orari di partenza ed arrivo e soprattutto per la sua bellezza! Viaggiò quasi sempre a pieno carico senza riscontrare problemi rilevanti. Nell'agosto del 1925 poi fu di nuovo spostato sulla rotta verso il sud america e vi restò per per circa 3 anni, fino al mese di ottobre del 1928 quando fu condotto in cantiere per un accurata revisione alla sala macchine, alle cabine e alle aree pubbliche.
Alla fine di dicembre del 1928 il Giulio Cesare lascia il cantiere e torna a navigare sulla rotta Genova-New York.




Al momento della fusione della N.G.I. nella nuova compagnia Società Italia - Flotte Riunite nel 1932, anche il Giulio Cesare passò sotto la bandiera di quest'ultima e fu utilizzato nuovamente sulla rotta verso Buenos Aires. 
Tuttavia gli anni per il transatlantico iniziavano a farsi sentire, e fu quindi necessario sottoporlo a dei lavori... Con un ingente investimento nel 1933 il Giulio Cesare entra in cantiere per un restyling completo, dal quale ne uscirà poi nel 1934 completamente rinnovato.


Con il suo scafo verniciato di bianco, gli interni ristrutturati e riorganizzati, i motori nuovi e più potenti, il Giulio Cesare appare agli occhi come se fosse una nuova nave appena varata.
Dopo i lavori viene impiegato sulla rotta verso il sud africa, insieme al transatlantico gemello, con partenza da Genova e porto di arrivo Cape Town. L'impiego su questa rotta ebbe inizio nel 1934 e terminò il 31 marzo 1939. Nel successivo 20 aprile infatti il Giulio Cesare viene impiegato sulla nuova rotta verso l'estremo oriente, ossia Shanghai, sempre con partenza da Genova.
Ma le tecnologie obsolete e la nascita di nuovi transatlantici più veloci e innovativi, portò la Società Italia alla decisione di ritirare il transatlantico, troppo vecchio e con dei consumi troppo eccessivi. Di rientro da Shanghai il 14 ottobre 1939, il Giulio Cesare viene posto in disarmo nel porto di Genova in attesa del suo destino.


Prima di essere demolito fu però noleggiato dalla Croce Rossa Internazionale per tre viaggi nel marzo del '42.
Questi viaggio prevedevano il rimpatrio dei profughi civili dalle colonie italiane dell'Africa orientale. Al termine di queste 3 traversate, nel giugno 1943, il Giulio Cesare viene trasferito a Trieste per essere demolito. Ma le tensioni della guerra e i disagi derivanti da essa bloccarono la nave nel porto dove fu presa di mira da un raid aereo nell'agosto del '44, e fu gravemente danneggiata. Nonostante ciò, il transatlantico rimase a galla fino all'11 settembre 1944, quando fu affondato dai bombardieri alleati.
Lo scafo del Giulio Cesare adagiato su un fianco fu recuperato a giugno del 1949 e demolito nel vicino cantiere di San Rocco di Muggia, ponendo fine alla lunga vita di questo meraviglioso transatlantico.


 Interni 
Come detto prima, gli interni e la cura degli arredi furono affidati ai designer dello Studio Ducrot, uno dei più rinomati d'Europa. 
All'interno del Giulio Cesare la sintonia nata dal mix di numerosi stili rese gli ambienti confortevoli e di un estrema eleganza. Il tutto su una linea classica ma non troppo eccessiva ne stravagante. 
Legni pregiati insieme alle porcellane lavorate, i vetri intagliati e i marmi, apportarono al transatlantico un grande pregio. 



Gli arredi rispecchiavano in pieno lo stile classico del barocco senza troppi eccessi, in una miscela tra opere vittoriane, tappeti persiani, colori caldi e tessuti preziosi. La prima classe attirò lo sguardo dell'alta società italiana, ma anche europea e americana. Anche la seconda classe vantava ampie zone luminose e confortevoli, con arredi più semplici e funzionali ma comunque di grande bellezza.



 Un pò meno invece la terza, ma c'è da considerare che all'inizio del '900 la divisione in classi era davvero drastica e comunque credo che chi comprava un biglietto di 3° classe, sicuramente non badava agli arredi ma aveva ben altri pensieri...! Sta di fatto che la cura dei dettagli la si poteva notare anche in queste zone, rese comunque vivibili e confortevoli.
Il Giulio Cesare fu dunque una nave stupenda e senza dubbio portò in giro sui mari del mondo lo stile unico del nostro Paese.



 Scheda tecnica 
Costruttore: Hunter&Wigham Richardson, Newcaste upon Tyne
Armatore: Navigazione Generale Italiana - Società Italia Flotte Riunite
Varo: 7 febbraio 1920
Entrata in servizio:  4 maggio 1922
Lunghezza: 193 metri
Larghezza: 23 metri
Velocità: 19/20 nodi
Capacità: 1831 passeggeri 480 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...