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domenica 25 ottobre 2015

M/V Goya...

Oggi Transatlantic Era si allontana un po da quello che è il tema del blog. Infatti vi racconterà di una nave cargo, anziché un transatlantico di linea. Ciò per il semplice motivo che si tratta di uno dei più grandi disastri navali di tutti i tempi e,quindi, degno di essere ricordato.
Colpevole ancora una volta la Seconda Guerra Mondiale...oltre 6700 vi morirono e solo in 183 furono salvati dalle acque... Questa è la storia della MV Goya.
Nonostante le lacunose informazioni trovate in giro, cercherò di raccontare la storia di questa nave nel modo più completo possibile.
L'MV Goya dunque, nasce principalmente come nave cargo norvegese... Fu infatti costruita e varata a Oslo, presso i cantieri Akers Mekaniske Verksted tra il 1939 e il 1940. Di proprietà della Johan Ludwig Mowinkel Rederi, avrebbe dovuto prestare servizio su diverse rotte commerciali nel nord Europa. Concepita con enormi stive, molte delle quali refrigerate, avrebbe trasportato principalmente beni di primo consumo e soprattutto pesce e carne dalla Norvegia a svariati porti di tutto il nord Europa, tra cui Francia, Germania e Regno Unito.
 Ma non ebbe nemmeno il tempo di essere varata in quanto, in seguito all'invasione tedesca in Norvegia del 1940, la Goya fu sequestrata dalla Germania. Ancora in cantiere, nel 1942 fu trasformata in nave ausiliare e modificata in modo da poter fungere sia da supporto per grandi convogli militari, sia per il trasporto di truppe e soldati feriti durante tutta la Seconda Guerra Mondiale. Sotto il controllo della Kriegsmarine, dopo alcune missioni, nel 1943 fu di nuovo modificata e trasformata in un battello che però è rimasto fermo fino all'anno successivo, quando fu trasferita a Memel e usata come nave bersaglio per le esercitazioni dei nuovi U-Boot tedeschi. Successivamente fu ripristinata come nave per il trasporto truppe e materiale bellico e nel 1945 partecipò all'operazione Hannibal, per l'evacuazione di civili e militari in fuga dai sovietici.

Il convoglio del Goya comprendeva altre due navi da trasporto e due posamine come scorta. In piena missione, il 16 aprile 1945, il Goya dunque, partì dal porto di Gdynia navigando intorno alla penisola di Hel, nel mar Baltico. La nave era stracolma di civili e militari. Un numero altissimo che non è mai stato stimato in modo preciso... L'unica cosa certa è che a bordo vi fossero ben oltre le 6700 persone. Dopo sole 4 ore dalla partenza, il convoglio fu attaccato da un raid aereo sovietico e la Goya fu colpita da una bomba, ma fortunatamente senza riscontrare danni rilevanti. Dopo essere sfuggita ai bombardieri, la nave lasciò la Baia di Danzica ma alcune miglia a nord di Cape Rozewie fu intercettata dal sottomarino sovietico L-3, ma ancora una volta grazie alla notevole velocità di navigazione, riuscì a scappare. ma la fortuna non era dalla sua parte, in quanto, fu costretta a fermarsi per circa 20 minuti per un guasto ai motori e quindi per le dovute riparazioni. 
Ciò segnò per sempre la sorte della Goya. Il sommergibile L-3 infatti raggiunse la nave ferma in balia delle onde. Lanciò subito 4 siluri contro di essa alle 23 e 52, due dei quali andarono a segno; uno colpì la prua, l'altro esplose al centro dello scafo in modo così  violento da spezzare la nave in due parti. Poco dopo le 24, in soli 4 minuti la MV Goya sparì nelle gelide acque del Baltico, tra fumo e fiamme, lasciando ai passeggeri ben poche speranze di salvezza. Senza avere tempo per i soccorsi e senza le giuste attrezzature quasi tutte le persone che si trovavano a bordo andarono giù con la nave, in fondo nei 76 metri di profondità di quel tratto di mare. Altri morirono in seguito per ipotermia, altri annegati, altri per le esplosioni e le fiamme...un disastro superato per il numero di vittime soltanto dal Wilhelm Gustloff. La stima si aggira tra le 6700 e le 7200 vite perse in questo naufragio e ancora oggi non si è riusciti a dare un numero preciso. Furono solo 183 i superstiti recuperati dalle altre navi del convoglio, ponendo l'affondamento della Goya ai vertici dei più grandi disastri navali del XX secolo.

 Scheda Tecnica 
Costruttore: Akers Mekaniske Verksted, Oslo
Armatore: Johan Ludwig Mowinkel Rederi - Kriegsmarine
Varo: 1940
Entrata in servizio: 1942
Lunghezza: 146 metri
Larghezza: 17,4 metri
Velocità: 18 nodi

Alla prossima
Transatlantic Era

giovedì 24 settembre 2015

S.S. General Von Steuben...

Anche i tedeschi nel corso del primo '900, hanno costruito grandissimi e stupendi transatlantici; essi con cura, precisione e tecnologia, misero in acqua dei veri e propri capolavori di cantieristica.
Oggi vi parlo di una nave dal doppio destino... rinata dopo un incendio e un affondamento... distrutta dalla violenza umana indescrivibile della Seconda Guerra Mondiale: il transatlantico General Von Steuben.
La tragedia che ha messo fine alla storia di questo transatlantico viene anche ricordata per il gran numero di perdite di vite umane, entrando appunto a far parte delle più grandi tragedie in mare del 20° secolo.
La Germania dopo la Prima Guerra Mondiale a piccoli passi tornava ad emergere sul commercio nazionale ed internazionale e la ripresa partì proprio dal mare. Infatti con lucrosi sovvenzionamenti alle grandi società marittime si assicurò la nascita di una flotta potente e grandiosa. Tra i primi transatlantici a vedere la luce nel primo dopoguerra vi era proprio l'SS General Von Steuben che fu impostato alla fine del 1921 presso i cantieri Ag Vulcan di Stettino per ordine della compagnia navale Norddeutscher Lloyd.
Al momento del suo vare il 25 novembre 1922 il transatlantico si chiamava Munchen, in onore della città tedesca, e partì per il suo viaggio inaugurale verso New York il 23 giugno 1923. La nave servì sulla rotta Brema - New York per diversi anni senza riscontrare problemi. Molto apprezzata per la sua maestosità, il lusso e il servizio impeccabile che ricordava un hotel a 5 stelle.
Purtroppo però l'11 febbraio 1930, mentre era ormeggiato sul fiume Hudson, nella stiva numero 6 che era carica di vernici, scoppiò un incendio. A causa dei materiali altamente infiammabili l'incendio si propagò velocemente accompagnato da violente esplosioni che ne devastarono lo scafo. Nonostante la gravità della situazione tutti i passeggeri furono tratti in salvo, ma l'incendio non fu domato dalle numerose autorità portuali corse sul posto... infatti il Munchen affondò vicino alla banchina ove era ormeggiato. Ebbe inizio da quel giorno una delle più grandi operazioni di recupero navale della storia (fino a quello della Costa Concordia). Per l'operazione vi fu un immenso impiego di mezzi, uomini e risorse finanziarie tanto che in meno di 3 mesi lo scafo era già a galla e in grado di navigare. Fu infatti riportato a Brema e condotto nel cantiere Ag Weser dal quale uscì completamente restaurato nel mese di gennaio 1931 sotto il nuovo nome General Von Steuben, in onore del generale Prussiano. Il nome fu poi definitivamente cambiato in Steuben nel 1938.





 Il transatlantico continuò nel suo normale servizio di linea fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale quando fu requisito dalla Kriegsmarine. Dopo un veloce refit lo Steuben servì prima come caserma galleggiante a Kiel e Danzica, poi come trasporto truppe fino al 1944 quando fu trasformato in nave ospedale. Nel gennaio 1945 lo Steuben insieme al suo numeroso convoglio partecipò all'operazione Annibale per l'evacuazione di civili e truppe dalla Prussia orientale che era sotto assedio da parte dei sovietici. Ma fu proprio durante questa operazione che lo Steuben andò incontro al suo tragico destino. Il 9 febbraio 1945 la nave partì da Danzica verso Swinemunde, dove imbarcò 2900 militari, 270 membri del personale medico e circa 800 civili... A bordo inoltre vi erano gia 285 membri dell'equipaggio, per un totale di 4267 passeggeri. 
Mentre si trovava in navigazione nel mar Baltico nella notte del 10 febbraio lo Steuben fu colpito da 2 siluri lanciati dal sommergibile sovietico S-13, e affondò completamente in soli 20 minuti. La torpediniera T196 che viaggiava poco distante giunse velocemente sul luogo del disastro e riuscì a recuperare circa 300 sopravvissuti con un totale di vittime stimato intorno alle 4000 persone. Proprio per questo è da ritenersi une dei peggiori disastri navali della storia. Finisce cosi, dunque, la vita di questo grande transatlantico che ha portato giù con se migliaia di vite umane.


 Scheda Tecnica 
Costruttore: AG Vulcan, Stettino
Armatore: Norddeutscher Lloyd
Varo: 25 novembre 1922
Entrata in servizio: 23 giugno 1923
Lunghezza: 167,8 metri
Larghezza: 19,8 metri
Velocità: 16 nodi
Capacità: 1079 passeggeri, 356 equipaggio.

Alla prossima
Transatlantic Era...

giovedì 30 ottobre 2014

Arno, la Nave Bianca...

Mentre le maggiori compagnie di navigazione si sviluppavano in Europa e in America, in una sorta di continua competizione sull'oceano Atlantico, dall'altra parte del mondo paesi come l'Australia iniziavano ad entrare silenziosamente e a piccoli passi nella concorrenza spietata del commercio marittimo...
Questa è la storia di una nave divenuta famosa in tutto il mondo per la sua intensa ed affascinante storia e soprattutto per la sua tragica fine: il transatlantico Arno.


Come appena detto, nella cittadina di Adelaide nell'Australia meridionale fu fondata una nuova compagnia di navigazione mirata al commercio sia con il nuovo mondo, sia con l'Europa: la Adelaide Steam Ship Company. Inizialmente il transatlantico fu nominato Wandilla... Fu commissionato al cantiere William Beardmore&Co in Scozia dove fu impostato nel 1911 e varato il 25 maggio 1912 in un periodo in cui il mondo era ancora scosso dalla sciagura del Titanic... Il Wandilla non era molto grande e fu progettato per il trasporto misto di merce e passeggeri. Misurava in tutto 130,6 metri ed era largo 17 metri. Riusciva a raggiungere i 14 nodi di velocità. Dopo il varo fu adibito alla rotta Fermantle-Sidney, dove vi restò fino al 1915 ottenendo un discreto successo. Con l'inizio della guerra il transatlantico fu requisito dalla Royal Australian Navy per prestare servizio come nave soccorso e per trasportare truppe dall'Australia all'Europa... Durante la sua carriera bellica circumnavigò l'Africa diverse volte e prestò soccorso a molte navi naufragate, vittime dei micidiali U-Boot. Inoltre fu anch'esso colpito da un siluro che fortunatamente non esplose e il Wandilla riuscì ad uscire indenne dal conflitto.




Fu restituito al suo armatore nel 1919 ma non tornò al servizio di trasporto civile fino al 1921 quando fu venduto alla nuova società Bermuda&West Indies Steam Ship Company che dopo un veloce restyling lo adibì al trasporto passeggeri tra Canada e New York con Bermuda e Indie occidentali sotto il nome Fort St. George.
Navigò senza problemi fino al 1924 quando fu protagonista della collisione con il famoso RMS Olympic durante una manovra nel porto di New York. Infatti il Fort St. George mentre lasciava il molo a marcia indietro per prendere il mare aperto cercò di sfilare sotto la poppa del gigantesco Olympic. Finì invece col raschiare il timone danneggiando lo scafo e le sovrastrutture del ponte scialuppe, mentre l'Olympic riportò alcuni danni alla zona poppiera... Nel successivo processo la responsabilità dell'accaduto fu attribuita al capitano e all'equipaggio del Fort St. George.
Quest'ultimo fu dunque sottoposto alle dovute riparazioni e tornò al suo normale servizio l'anno successivo, nel 1925.
Nel 1935 fu poi ceduto alla compagnia italiana Lloyd Triestino che lo sottopose ad alcune modifiche e soprattutto il passaggio dal vapore al diesel. Con il nuovo nome Cesarea ben in vista sullo scafo, il piroscafo non iniziò mai il suo servizio di trasporto passeggeri in quanto fu subito requisito dalla Regia Marina che lo impiegò nel trasporto di feriti e malati in Eritrea e Somalia.


Particolarità di questo piroscafo è che non fu registrato come "nave ospedale", bensì come "nave trasporto infermi". Tale manovra fu presa al fine di poter utilizzare il Cesarea per trasportare anche truppe e rifornimenti militari, cosa non consentita dalla legge per le navi ospedale. Il Cesarea fu infatti dipinto di bianco me senza le caratteristiche croci rosse e strisce verdi. Il piroscafo dunque prestò tale servizio tra l'Italia e l'Africa orientale e divenne famoso per la presenza a bordo, in qualità di crocerossina, della principessa di Piemonte Maria Josè.
Il Cesarea partecipò anche alla guerra civile spagnola tra il 1937 e il 1939 ma in questo caso fu riarmato e registrato ufficialmente come "nave ospedale". Questa modifica ne cambiò di nuovo il nome in Arno e, con finalmente le croci rosse dipinte sullo scafo, trasportò migliaia di feriti tra Spagna e Italia, con scalo fisso a Napoli.


Quando il conflitto spagnolo terminò l'Arno tornò per un breve periodo al suo normale servizio di trasporto merci e passeggeri... Ma con l'arrivo della Seconda Guerra Mondiale la Regia Marina lo requisì di nuovo. Dopo essere stata riconvertita per l'ennesima volta in nave ospedale ed equipaggiata con le migliori attrezzature dell'epoca iniziò il suo nuovo servizio nell'agosto 1940... Da qui la vita della nave Arno divenne davvero intensa: tra le varie e numerose missioni in cui venne impiegata, di spicco furono i soccorsi apportati ai grandi convogli attaccati dai sommergibili. Infatti furono decine di migliaia i superstiti recuperati dalla nave Arno. Partecipò inoltre ai soccorsi al transatlantico Conte Rosso, silurato e affondato il 24 maggio 1941 mentre trasportava oltre 5000 soldati a Tripoli. Nello stesso anno, nel mese di giugno, grazie alla fama raggiunta, la Arno fu scelta come set del film/documentario "La Nave Bianca" di Francesco de Robertis e Roberto Rossellini, diventato un vero cult per la storia delle navi ospedale operative durante la guerra...
Ed ancora tra le varie missioni ricordiamo i soccorsi prestati alla nave Esperia e alle due motonavi Oceania e Neptunia, silurate sempre durante trasporto truppe al largo di Tripoli. Ma furono decine e decine le missioni di questa nave che la resere una vera protagonista nel conflitto mondiale...


Ma l'intensa vita della nave Arno fu tragicamente interrotta nella notte tra il 10 e l'11 settembre 1942 mentre si trovava in navigazione da Napoli verso Toburk. Fu infatti colpita a 60 miglia dalla costa da un aereo inglese. L'equipaggio e soprattutto le crocerossine si distinsero anche in questa occasione per il grande coraggio e l'efficiente organizzazione dell'abbandono della nave...Infatti riuscirono a mettere in salvo tutti (tranne le 27 persone morte nell'esplosione del siluro) sulle nove scialuppe... L'agonia della Arno durò ben 9 ore prima di sparire tra le onde. Fu così, dunque, che l'onorevole vita di questo transatlantico giunse alla fine.


 Scheda Tecnica 
Costruttore: William Beardmore&Co, Dalmuir Scozia
Armatore: Adelaide Steam Ship 1912 - Bermuda&West Indies Steam Ship 1921 - Lloyd Triestino 1935
Varo: 25 maggio 1912
Entrata in servizio: 1912
Lunghezza: 130,6 metri
Larghezza: 17,28 metri
Velocità: 14-16 nodi
Capacità: 430 passeggeri, 225 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...

lunedì 11 agosto 2014

S.S. Morro Castle...la fortezza dei mari...

Un'altra nave nata negli anni della grande recessione, ma segnata da un destino tragico che non riguarda l'epoca sfortunata della crisi economica fu l'SS Morro Castle, nominato così in onore della fortezza pittoresca e del faro all'ingresso del porto di L'Havana.



 Nel 1928 il Congresso degli Stati Uniti d'America approvò all'unanimità la nuova legge sulla marina mercantile che prevedeva la creazione di un fondo da prestare alle varie compagnie navali statunitensi per agevolare la costruzione di nuove unità... In un periodo economicamente molto instabile questa fu considerata un'ottima manovra per incentivare la ripresa. Tra le tante società ad approfittare di questa possibilità vi fu la Ward lines di New York che ne usufruì per la costruzione di due navi di linea, il Morro Castle e l'SS Oriente. 



La nave fu commissionata al cantiere Newport news Shipbuilding e impostata nel gennaio 1929. Fu varata nel mese di marzo del 1930 e avviata alle prove in mare per testare i nuovi motori a trasmissione turbo-elettrica. Dopo gli esiti positivi la nave tornò al cantiere dove venne allestita degli interni con arredi lussuosi e materiali pregiati in tutte le aree pubbliche... Dopo essere stato completato il Morro Castle giunse al suo Home Port, New york da dove il 23 agosto 1930 ebbe inizio il suo viaggio inaugurale... 




Il Morro Castle fu un transatlantico di lusso molto famoso e apprezzato. Non era molto grande e fu adibito alla rotta tra New York e L'Havana, quindi i suoi viaggi erano principalmente costieri e raramente prese il mare aperto. La vita del Morro Castle durò solo 4 anni durante i quali ebbe uno straordinario successo... Infatti fu una delle poche navi al mondo ad avere una clientela costante e a viaggiare sempre a pieno carico durante il periodo della crisi economica. Tutto questo dovuto anche al proibizionismo che spingeva a bordo ricchi passeggeri che spesso si imbarcavano solo per viaggi di piacere, per la vita mondana che si conduceva a bordo e per la bellissima rotta che seguiva la nave (e per l'alcool servito 24 ore su 24 nei saloni).





 Il Morro Castle fu quindi un transatlantico molto lucrativo per la sua compagnia... Ma ciò che lo rese ancora più famoso nel mondo fu la sua tragica e misteriosa fine. Il 5 settembre 1934 ebbe inizio un viaggio disastroso che portò il Morro Castle al termine della sua carriera... Da L'HavanA era diretto a New York, a pieno carico come sempre; nonostante il cielo fosse coperto di nuvole e il forte vento aveva reso il mare molto agitato, all'interno i passeggeri vivevano spensieratamente la traversata... La sera del secondo giorno di navigazione già la prima tragedia: dopo cena il capitano Robert Willmott si era sentito male e morì dopo alcune ore nella sua cabina per un attacco di cuore... L'episodio fu terribile e al suo posto al comando della nave subentrò William Warms, il primo ufficiale. Nonostante la morte del capitano e le avverse condizioni meteo, il viaggio doveva continuare... Durante quella stessa notte, alle 02:05 fu rilevato un incendio nella sala di scrittura adiacente la lussuosa biblioteca di prima classe, sul ponte C, in un armadio d'immagazzinaggio. L'equipaggio non ebbe nemmeno il tempo di fare una valutazione in quanto rapidamente il fuoco crebbe d'intensità diffondendosi ad ampie zone della nave... Ciò dovuto principalmente all'alta infiammabilità dei materiali e delle vernici usate per la costruzione. 




L'equipaggio nei primi 20 minuti dallo scoppio dell'incendio tentò di domare il fuoco, ma questo aveva già danneggiato l'impianto elettrico del transatlantico lasciandolo al buio e quindi anche gli idranti smisero di funzionare. Il comandante allora abbandonò questa strategia dando priorità al calo delle scialuppe per mettere in salvo i passeggeri. Ma l'organizzazione dei soccorsi fu pessima... Solo 6 delle 12 imbarcazioni di salvataggio furono calate e oltre ad essere riempite a metà erano occupate principalmente da membri dell'equipaggio. Centinaia di passeggeri in preda al panico correvano sui ponti, senza salvagente e si lanciavano in mare... Molti annegarono o finirono per morire a causa del forte impatto con l'acqua fredda, altri invece persero la vita carbonizzati o soffocati dal fumo sprigionato dalle fiamme... Intanto con nessuno al timone a governare, il transatlantico fu spinto dalla forte corrente verso la costa e finì per arenarsi ad Asboury Park, nel New Jersey. Sulla costa furono molte le persone accorse per prestare soccorso ai passeggeri giunti a nuoto o sulle scialuppe...




Nonostante la vicinanza alla costa le altre navi furono molto lente a giungere sul luogo del naufragio e le imbarcazioni sul posto stentavano ad avvicinarsi al Morro perchè temevano delle improvvise esplosioni. Il Morro Castle bruciò per due giorni, mentre sulle spiagge i cittadini di Asboury continuavano a recuperare corpi. In totale le vittime furono 134, per la maggior parte passeggeri. Nelle successive indagini, andate avanti per anni non si scoprirono mai le cause dell'incendio e il tutto fu archiviato come incidente... Le indagini però portarono alla luce la scarsa preparazione dell'equipaggio nel prestare soccorso, le scelte sbagliate prese dall'ufficiale che aveva sostituito il defunto capitano, il ritardo nel richiedere i soccorsi e soprattutto i sistemi antincendio e di sicurezza poco efficienti... per di più la colpa del propagarsi dell'incendio in modo veloce e indomabile fu attribuita ai materiali e alle vernici altamente infiammabili utilizzate per le strutture e gli arredi della nave.




 Ciò servì per tutti i transatlantici costruiti in futuro che intensificarono i sistemi di sicurezza a bordo e la preparazione di tutti i membri dell'equipaggio in casi estremi come quello del Morro Castle. Il Morro Castle restò per diverso tempo arenato vicino la costa del New Jersey divenendo addirittura un attrazione turistica... finchè il 14 marzo 1935 fu rimorchiato e trainato a Baltimora per essere definitivamente demolito. Infatti la Ward Lines ritenne troppo costoso tentare di riparare e rimettere a nuovo il transatlantico.



 Scheda Tecnica 
Costruttore: Newport News Shipbuilding
Armatore: Ward Lines
Varo: Marzo 1930 
Entrata in servizio: 23 agosto 1930
Lunghezza: 155 metri
Larghezza: 21,6 metri
Velocità: 20 nodi
Capacità: 489 passeggeri, 240 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...
Vincenzo

lunedì 14 aprile 2014

102 Anni! Anniversario dell'affondamento del Titanic...

E' ormai di rito, per tutti gli appassionati di navi e transatlantici, celebrare questo giorno...
102 anni fa il colosso divenuto leggenda RMS Titanic,
svanì nel buio dell'oceano Atlantico, trascinando con se circa 1500 persone...
Voglio ricordare questa data lasciandovi alla visione di un documentario davvero bello!
Spero sia di vostro gradimento.


Alla prossima da Transatlantic Era...
Vincenzo

venerdì 29 novembre 2013

Dal Titanic alla Costa Concordia...un secolo di grandi naufragi! (2° parte)

Affondato da sommergibile tedesco
24 maggio 1941
1297 morti.

Affondato da sommergibile tedesco
13 settembre 1942
1800 morti.

Wilhelm Gustloff
Affondato da sommergibile sovietico
30 gennaio 1945
9343 morti.

MV Goya
Affondato da siluri russi
16 aprile 1945
6700 morti.

Cap Arcona
Affondato da aerei alleati
3 maggio 1945
8000 morti.

Champollion
Affondato durante una tempesta
22 dicembre 1952
12 morti.

Princess Victoria
Affondato durante una bufera
31 gennaio 1953
133 morti.

Novorossiysk
Affondato da mina tedesca
29 ottobre 1955
608 morti.

Affondato dopo collisione nella nebbia
25 luglio 1956
46 morti.

Heleanna
Affondato dopo un incendio
28 agosto 1971
29 morti.

mercoledì 27 novembre 2013

Dal Titanic alla Costa Concordia...un secolo di grandi naufragi! (1° Parte)

Affondato dopo collisione con iceberg
14 aprile 1912
1518 morti.

Empress of Ireland
Affondato dopo collisione con un cargo
29 maggio 1914
1012 morti.

Affondato da sommergibile tedesco
7 maggio 1915
1198 morti.

Affondato da mina tedesca
21 novembre 1916
30 morti.

Transylvania
Affondato da sommergibile tedesco
4 maggio 1917
414 morti.

R.M.S. Carpathia
Affondato da sommergibile tedesco
17 luglio 1918
5 morti.

Principessa Mafalda
Affondato dopo la perdita dell'asse dell'elica sinistra
25 ottobre 1927
314 morti.

Salento
Affondato durante una tempesta
25 novembre 1928
52 morti.

Orazio
Affondato dopo un incendio
22 gennaio 1940
104 morti.

H.M.T Lancastria
Affondato da sommergibile tedesco
17 giugno 1940
4500 morti.