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giovedì 6 novembre 2014

La Flotta Bianca...

- Le Navi Ospedale della Seconda Guerra Mondiale - 
Nella storia della Marina Italiana di gran valore è senza dubbio la famosa "Flotta Bianca"... ossia le navi ospedale che operarono durante la drammatica Seconda Guerra mondiale, apportando aiuti e speranza, divenendo spesso vittime del conflitto.


Ma prima di tutto, cos'è una nave ospedale?
<<Una Nave Ospedale è un imbarcazione costruita o adattata per operare come un vero e proprio ospedale galleggiante e prestare aiuto e soccorsi in paesi dove le strutture mediche non sono abbastanza sviluppate o in zone di guerra. La storia di questa tipologia di nave risale al XVII secolo, quando durante i conflitti venivano attrezzate vecchie galee in disarmo. Esse venivano fissate ai porti e funzionavano come infermerie e ricoveri per marinai e soldati feriti.>>

Ma come già detto la storia delle navi ospedale italiane della Seconda Guerra Mondiale è senza dubbio la più affascinante e, sotto certi aspetti, la più triste e tragica. Vi erano in tutto 18 unità operative e tra queste figuravano alcuni dei più grandi transatlantici italiani di quell'epoca, requisiti alle svariate compagnie di navigazione dalla Regia Marina, spogliate di sfarzo e lusso, e convertite con macchinari all'avanguardia e sale operatorie in ospedali mobili galleggianti. Il lavoro di queste navi fu davvero impegnativo durante il conflitto... Furono migliaia i naufraghi e i profughi tratti in salvo nelle numerose missioni e nonostante il divieto assoluto di attaccare e/o affondare le navi ospedale imposto dalla Convenzione dell'AIA del 1907, quest'ultime invece caddero spesso vittime di siluramenti e bombardamenti.
Molte di esse affondarono trascinando in fondo al mare centinaia di vite innocenti e questo ci dà l'idea e l'esempio di quanto sia stata terribile e folle la Seconda Guerra Mondiale... Perché attaccare un ospedale, anche se mobile e galleggiante, non è solo un crimine di guerra, ma un crimine contro l'umanità.
A bordo di queste navi vi erano persone che con orgoglio e coraggio prestavano il proprio aiuto, lì dove la guerra non lasciava speranza. E questo è senza dubbio il pregio più grande della Flotta Bianca, proprio il coraggio infinito di tutto l'equipaggio, dei marinai, dei dottori e delle crocerossine che nonostante il terrore che vi era in giro in quel periodo, si imbarcavano con onore e forza riuscendo a portare il loro immenso aiuto in tutti i mari del mondo...
Quindi ancora una volta possiamo essere fieri di un qualcosa che ha dato tanto onore al nostro Paese. 
Di seguito la lista completa di tutte le navi ospedale e di soccorso operative della Flotta Bianca durante il secondo conflitto mondiale.

Aquileia
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Nederland Scheepsbouw Mij
Armatore: Nederland Steam Ship Company (1914) - Lloyd Triestino (1935)
Varo: 1914
Entrata in servizio: 1914
Lunghezza: 151 metri
Larghezza: 17 metri
Velocità: 14-15 nodi
Capacità: 340 equipaggio, 780 passeggeri

California
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Scott's Shipbuilder&Engineering, Greenock
Armatore: Cunard Line (1921) - Lloyd Triestino (1930)
Varo: 17 aprile 1921
Entrata in servizio: 19 gennaio 1921
Lunghezza: 164 metri
Larghezza: 19,51 metri
Velocità: 14 nodi
Capacità: 500 passeggeri, 135 equipaggio

Gradisca
 Scheda Tecnica 
Costruttore: A. Stephens & Sans, Glasgow
Armatore: Royal Holland Lloyd (1913) - Lloyd Triestino (1935)
Varo: 20 maggio 1913
Entrata in servizio: 8 ottobre 1913
Lunghezza: 170 metri
Larghezza: 20 metri
Velocità: 16 nodi
Capacità: 1520 passeggeri, 490 equipaggio

Toscana
 Scheda Tecnica 
Costruttore: AG Weser, Brema
Armatore: Norddeutscher Lloyd (1923) - Italia Flotte Riunite (1935) - Lloyd Triestino (1936)
Varo: 1923
Entrata in servizio: 1923
Lunghezza: 146 metri
Larghezza: 17 metri
Velocità: 12 nodi
Capacità: 826 passeggeri, 176 equipaggio

Sicilia
 Scheda Tecnica 
Costruttore: AG Weser, Brema
Armatore: Norddeutscher Lloyd (1923) - Italia Flotte Riunite (1935) - Lloyd Triestino (1936)
Varo: 1924
Entrata in servizio: 1924
Lunghezza: 146 metri
Larghezza: 17 metri
Velocità: 12 nodi
Capacità: 826 passeggeri, 176 equipaggio

Virgilio
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri e officine meccaniche meridionali, Baia
Armatore: Navigazione generale Italiana (1928) - Italia Flotte Riunite (1932)
Varo: 13 novembre 1926
Entrata in servizio: 24 aprile 1928
Lunghezza: 152 metri
Larghezza: 18 metri
Velocità: 14,5 nodi
Capacità: 640 passeggeri, 200 equipaggio

Principessa Giovanna
 Scheda Tecnica
Costruttore: Tosi, Taranto
Armatore: Lloyd Sabaudo (1923) - Italia Flotte Riunite (1932) - Italia Società anonima di navigazione (1936)
Varo: 29 aprile 1923
Entrata in servizio: 1 Agosto 1923
Lunghezza: 140 metri
Larghezza: 18 metri
Velocità: 13 nodi
Capacità: 400 passeggeri, 130 equipaggio

 Scheda Tecnica 
Costruttore: William Beardmore&Co, Scozia
Armatore: Adelaide Steam Ship Company (1912) - Bermuda&West Indies Steam Ship Company (1921) - Lloyd Triestino (1935)
Varo: 25 maggio 1912
Entrata in servizio: 1912
Lunghezza: 130,6 metri
Larghezza: 17,28 metri
Velocità: 16 nodi
Capacità: 430 passeggeri, 225 equipaggio

Tevere
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantiere San Rocco, Muggia
Armatore: Lloyd austriaco (1913) - Lloyd Triestino (1918)
Varo: 3 maggio 1912
Entrata in servizio: 1 marzo 1913
Lunghezza: 143 metri
Larghezza: 17 metri
Velocità: 15-16 nodi
Capacità: 210 passeggeri, 70 equipaggio

Po
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Arsenale Lloyd, Trieste
Armatore: Lloyd Austriaco (1911) - Lloyd Triestino (1921)
Varo: 4 marzo 1911
Entrata in servizio: 28 agosto 1911
Lunghezza: 134 metri
Larghezza: 16 metri
Velocità: 17 nodi
Capacità: 300 passeggeri, 118 equipaggio

Città di Trapani
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri del Tirreno
Armatore: Tirrenia Società anonima di navigazione (1928)
Varo: 1928
Entrata in servizio: 1929
Lunghezza: 92 metri
Larghezza: 12 metri
Velocità: 12 nodi
Capacità: 80 equipaggio

Epomeo
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Tosi, Taranto
Armatore: Società anonima partenopea di navigazione (1929)
Varo: 1929
Entrata in servizio: 1930
Lunghezza: 39 metri
Larghezza: 6 metri
Velocità: 12-14 nodi
Capacità: 50 equipaggio

Meta
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Tosi, Taranto
Armatore: Società anonima Partenopea di navigazione (1930) - Società di navigazione Lignano Marittima (1972)
Varo: 1929
Entrata in servizio: 1930
Lunghezza: 39 metri
Larghezza: 6 metri
Velocità: 12-14 nodi
Capacità: 50 equipaggio

Sorrento
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Tosi, Taranto
Armatore: Società anonima Partenopea di navigazione (1930) - Gruppo Sorrentino di Navigazione (1975)
Varo: 1929
Entrata in servizio: 1930
Lunghezza: 39 metri
Larghezza: 6 metri
Velocità: 12-14 nodi
Capacità: 50 equipaggio

Capri
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Tosi, Taranto
Armatore: Società anonima Partenopea di navigazione (1929)
Varo: 1929
Entrata in servizio: 1930
Lunghezza: 39 metri
Larghezza: 6 metri
Velocità: 12-14 nodi
Capacità: 50 equipaggio

Laurana
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri del Quarnaro, Fiume
Armatore: Società Fiumana di Navigazione (1939) - Malta Steam Ship Company (1946) - John S. Latsis (1948) - Bilinder Marine Corps (1984)
Varo: 1939
Entrata in servizio: 1939
Lunghezza: 55 metri
Larghezza: 8 metri
Velocità: 17 nodi
Capacità: 35 equipaggio

Giuseppe Orlando
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Fratelli Orlando, Livorno
Armatore: Italia Società Anonima di navigazione
Varo: 1936
Entrata in servizio: 22 ottobre 1936
Lunghezza: 64 metri
Larghezza: 10 metri
Velocità: 15 nodi
Capacità: 45 equipaggio

San Giusto
 Scheda Tecnica 
Costruttore: Odero Terni Orlando, La Spezia
Armatore: Società anonima di navigazione Istria
Varo: 10 dicembre 1928
Entrata in servizio: 18 gennaio 1929
Lunghezza: 68 metri
Larghezza: 9,34 metri
Velocità: 12 nodi
Capacità: 86 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...

giovedì 30 ottobre 2014

Arno, la Nave Bianca...

Mentre le maggiori compagnie di navigazione si sviluppavano in Europa e in America, in una sorta di continua competizione sull'oceano Atlantico, dall'altra parte del mondo paesi come l'Australia iniziavano ad entrare silenziosamente e a piccoli passi nella concorrenza spietata del commercio marittimo...
Questa è la storia di una nave divenuta famosa in tutto il mondo per la sua intensa ed affascinante storia e soprattutto per la sua tragica fine: il transatlantico Arno.


Come appena detto, nella cittadina di Adelaide nell'Australia meridionale fu fondata una nuova compagnia di navigazione mirata al commercio sia con il nuovo mondo, sia con l'Europa: la Adelaide Steam Ship Company. Inizialmente il transatlantico fu nominato Wandilla... Fu commissionato al cantiere William Beardmore&Co in Scozia dove fu impostato nel 1911 e varato il 25 maggio 1912 in un periodo in cui il mondo era ancora scosso dalla sciagura del Titanic... Il Wandilla non era molto grande e fu progettato per il trasporto misto di merce e passeggeri. Misurava in tutto 130,6 metri ed era largo 17 metri. Riusciva a raggiungere i 14 nodi di velocità. Dopo il varo fu adibito alla rotta Fermantle-Sidney, dove vi restò fino al 1915 ottenendo un discreto successo. Con l'inizio della guerra il transatlantico fu requisito dalla Royal Australian Navy per prestare servizio come nave soccorso e per trasportare truppe dall'Australia all'Europa... Durante la sua carriera bellica circumnavigò l'Africa diverse volte e prestò soccorso a molte navi naufragate, vittime dei micidiali U-Boot. Inoltre fu anch'esso colpito da un siluro che fortunatamente non esplose e il Wandilla riuscì ad uscire indenne dal conflitto.




Fu restituito al suo armatore nel 1919 ma non tornò al servizio di trasporto civile fino al 1921 quando fu venduto alla nuova società Bermuda&West Indies Steam Ship Company che dopo un veloce restyling lo adibì al trasporto passeggeri tra Canada e New York con Bermuda e Indie occidentali sotto il nome Fort St. George.
Navigò senza problemi fino al 1924 quando fu protagonista della collisione con il famoso RMS Olympic durante una manovra nel porto di New York. Infatti il Fort St. George mentre lasciava il molo a marcia indietro per prendere il mare aperto cercò di sfilare sotto la poppa del gigantesco Olympic. Finì invece col raschiare il timone danneggiando lo scafo e le sovrastrutture del ponte scialuppe, mentre l'Olympic riportò alcuni danni alla zona poppiera... Nel successivo processo la responsabilità dell'accaduto fu attribuita al capitano e all'equipaggio del Fort St. George.
Quest'ultimo fu dunque sottoposto alle dovute riparazioni e tornò al suo normale servizio l'anno successivo, nel 1925.
Nel 1935 fu poi ceduto alla compagnia italiana Lloyd Triestino che lo sottopose ad alcune modifiche e soprattutto il passaggio dal vapore al diesel. Con il nuovo nome Cesarea ben in vista sullo scafo, il piroscafo non iniziò mai il suo servizio di trasporto passeggeri in quanto fu subito requisito dalla Regia Marina che lo impiegò nel trasporto di feriti e malati in Eritrea e Somalia.


Particolarità di questo piroscafo è che non fu registrato come "nave ospedale", bensì come "nave trasporto infermi". Tale manovra fu presa al fine di poter utilizzare il Cesarea per trasportare anche truppe e rifornimenti militari, cosa non consentita dalla legge per le navi ospedale. Il Cesarea fu infatti dipinto di bianco me senza le caratteristiche croci rosse e strisce verdi. Il piroscafo dunque prestò tale servizio tra l'Italia e l'Africa orientale e divenne famoso per la presenza a bordo, in qualità di crocerossina, della principessa di Piemonte Maria Josè.
Il Cesarea partecipò anche alla guerra civile spagnola tra il 1937 e il 1939 ma in questo caso fu riarmato e registrato ufficialmente come "nave ospedale". Questa modifica ne cambiò di nuovo il nome in Arno e, con finalmente le croci rosse dipinte sullo scafo, trasportò migliaia di feriti tra Spagna e Italia, con scalo fisso a Napoli.


Quando il conflitto spagnolo terminò l'Arno tornò per un breve periodo al suo normale servizio di trasporto merci e passeggeri... Ma con l'arrivo della Seconda Guerra Mondiale la Regia Marina lo requisì di nuovo. Dopo essere stata riconvertita per l'ennesima volta in nave ospedale ed equipaggiata con le migliori attrezzature dell'epoca iniziò il suo nuovo servizio nell'agosto 1940... Da qui la vita della nave Arno divenne davvero intensa: tra le varie e numerose missioni in cui venne impiegata, di spicco furono i soccorsi apportati ai grandi convogli attaccati dai sommergibili. Infatti furono decine di migliaia i superstiti recuperati dalla nave Arno. Partecipò inoltre ai soccorsi al transatlantico Conte Rosso, silurato e affondato il 24 maggio 1941 mentre trasportava oltre 5000 soldati a Tripoli. Nello stesso anno, nel mese di giugno, grazie alla fama raggiunta, la Arno fu scelta come set del film/documentario "La Nave Bianca" di Francesco de Robertis e Roberto Rossellini, diventato un vero cult per la storia delle navi ospedale operative durante la guerra...
Ed ancora tra le varie missioni ricordiamo i soccorsi prestati alla nave Esperia e alle due motonavi Oceania e Neptunia, silurate sempre durante trasporto truppe al largo di Tripoli. Ma furono decine e decine le missioni di questa nave che la resere una vera protagonista nel conflitto mondiale...


Ma l'intensa vita della nave Arno fu tragicamente interrotta nella notte tra il 10 e l'11 settembre 1942 mentre si trovava in navigazione da Napoli verso Toburk. Fu infatti colpita a 60 miglia dalla costa da un aereo inglese. L'equipaggio e soprattutto le crocerossine si distinsero anche in questa occasione per il grande coraggio e l'efficiente organizzazione dell'abbandono della nave...Infatti riuscirono a mettere in salvo tutti (tranne le 27 persone morte nell'esplosione del siluro) sulle nove scialuppe... L'agonia della Arno durò ben 9 ore prima di sparire tra le onde. Fu così, dunque, che l'onorevole vita di questo transatlantico giunse alla fine.


 Scheda Tecnica 
Costruttore: William Beardmore&Co, Dalmuir Scozia
Armatore: Adelaide Steam Ship 1912 - Bermuda&West Indies Steam Ship 1921 - Lloyd Triestino 1935
Varo: 25 maggio 1912
Entrata in servizio: 1912
Lunghezza: 130,6 metri
Larghezza: 17,28 metri
Velocità: 14-16 nodi
Capacità: 430 passeggeri, 225 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era...

lunedì 19 maggio 2014

Australia, Oceania e Neptunia...

I tempi cambiano anche per le grandi navi... Mentre all'inizio del '900 le grandi compagnie puntavano tutto sulla massa che dall'Europa fuggiva in America, dagli anni '50 invece la situazione mutò radicalmente. Si aprirono nuove linee e nuovi mercati, soprattutto nell'estremo oriente. Il mondo inizia ad apprezzare sempre di più il viaggio di piacere, la cosiddetta "crociera", e posti come l'Australia erano il paradiso terrestre per tutti i turisti in cerca di emozioni, oltre a terre molto ricche di materie prime e lavoro a basso costo...
In Italia si usciva lentamente dalla critica situazione economica post-bellica e le varie compagnie di navigazione iniziarono a reinvestire in nuovi e vecchi progetti, ripristinando le linee e le rotte commerciali e cercando soprattutto di far fronte alle nuove esigenze.
Di spicco fu la reazione del Lloyd Triestino che con un sovvenzionamento e un enorme investimento riuscì a mettere nero su bianco un progetto davvero innovativo, rivolto al futuro. Una nuova classe di navi formata da 3 unità che avrebbero sostituito tutti i piroscafi vecchi della società, oltre a quelli persi in guerra:
l'MS Australia, l'MS Oceania e l'MS Neptunia, tutti e tre appartenenti appunto alla "classe Australia"...


Il nome scelto per questo nuovo trio non fu casuale, in quanto Lloyd Triestino avrebbe utilizzato le tre navi proprio sulla rotta verso la meravigliosa terra dei canguri...l'Australia.

 MS Australia 
L'MS Australia fu il primo dei 3 nuovi piroscafi ad essere impostato presso i Cantieri Riuniti dell'Adriatico nel 1949... Fu completato e varato il 21 maggio 1950, accolto da una grande folla, oltre a enti governativi e dirigenti del Lloyd. Tutti guardavano lo scafo che lentamente scivolava in acqua con grande emozione e speranza... In effetti in quel periodo il varo di questa nave fu interpretato come simbolo di rinascita e di ripresa. L'evento fu eclatante proprio perché l'MS Australia è stata la prima nave ad essere costruita dopo la Seconda Guerra Mondiale.


Fu dunque avviato ai lavori per gli arredi interni che durarono circa un anno... La nave ormai completa, effettuò le prove in mare nell'aprile del 1951 durante le quali si evidenziarono subito le alte prestazioni e la grande stabilità, risultato delle nuove e più sofisticate tecnologie dell'epoca montate a bordo. L'MS Australia partì da Trieste per il viaggio inaugurale il 19 aprile 1951 con destinazione Sidney... Un viaggio che ebbe un gran successo grazie agli apprezzamenti dell'alta società a bordo per la bellezza degli arredi, il comfort e il rigoroso rispetto di orari e sicurezza.


Al rientro in Italia Lloyd fissò l'Australia a Genova come Home Port. Da qui infatti partirono i suoi numerosi viaggi verso la terra dei canguri con scalo a Napoli e Messina. Per circa 10 anni l'MS Australia viaggiò indisturbata insieme alle sorelle, sempre a pieno carico e sempre molto apprezzata...l'unico intoppo fu la chiusura del canale di Suez nel 1956, riaperto l'anno successivo che costrinse l'Australia a circumnavigare l'Africa e i viaggi risultarono spesso troppo lunghi e costosi tanto da costringere la Lloyd a sospendere la rotta, impegnando le navi per crociere nel Mediterraneo. Alla riapertura del canale il servizio fu ripristinato e le 3 navi tornarono sulle loro rotte originali. Nel 1958 l'MS Australia fu ritirata in cantiere per un restyling completo durante il quale oltre all'aggiunta di un nuovo salone, furono modificale le sistemazioni dei passeggeri trasformando la terza classe, un po scomoda e troppo affollata, in classe turistica, con alloggi più adeguati e arredi più comodi. Ci furono accurate modifiche ai motori e l'istallazione di nuove e più tecnologiche attrezzature. Ma la modifica più importante fu quella della diminuzione degli alloggi di prima classe per fare spazio alla classe cabina e, appunto, a quella turistica. Questo perchè Lloyd puntava molto sui giovani e sulle famiglie in cerca di fortuna in Australia che negli anni aumentavano sempre di più.


L'MS Australia tornò quindi a viaggiare alla fine del 1958 sempre carica e sempre molto redditizia... essa era anche molto usata per il trasporto di merci grazie all'enorme spazio delle stive e all'efficiente servizio di conservazione di cibo e materie prime. Ogni viaggio era la scoperta di un nuovo mondo grazie ai passaggi vicino alle coste dell'Africa e dell'India con paesaggi spettacolari che restavano impressi nel cuore dei passeggeri... Ma Lloyd Triestino iniziò la costruzione di nuove e più grandi navi e queste avrebbero sostituito il trio della classe Australia.
L'MS Australia navigò per l'ultima volta sotto proprietà del Lloyd Triestino sulla rotta Sidney-Genova partendo il 4 marzo 1963. Al rientro in Italia fu infatti venduta alla società Italia Line che la trasferì subito in cantiere per una veloce ristrutturazione e soprattutto per modificare il nome che divenne MS Donizetti.


L'MS Donizetti partì per il suo nuovo primo viaggio il 4 giugno 1963 da Genova verso l'America centrale, una rotta che mantenne per ben 13 anni... In questo periodo la nave non fu mai carica al 100% in quanto l'aereo ormai si stava imponendo come mezzo di trasporto principale. Da qui poi la decisione nel 1976 di ritirare il piroscafo dal servizio, che fu poi posto in disarmo a Genova. Da lì fu poi trasferito a La Spezia a luglio del '77 dove iniziò la demolizione terminata l'anno successivo.

 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri Riuniti dell'Adriatico
Armatore: Lloyd Triestino / Italia Line
Varo: 21 maggio 1950
Entrata in servizio: 19 aprile 1951
Lunghezza: 160,9 metri
Larghezza: 21 metri
Velocità: 18 nodi
Capacità: Passeggeri 792 (nel 1951) 1208 (nel 1959) Equipaggio 236

 MS Oceania 
Proprio come l'Australia, anche l'MS Oceania fu impostata poche settimane più tardi della prima presso i Cantieri Riuniti dell'Adriatico. Fu completata e varata il 30 luglio 1950. Dopo essere stata completata degli interni e aver effettuato le prove tecniche in mare fu consegnata al Lloyd Triestino nell'agosto del '51... Con lo stesso clamore e sulla stessa rotta dell'MS Australia, l'Oceania partì per il suo viaggio inaugurale il 18 agosto 1951, mostrando tutta la bellezza della sua linea e la grande affidabilità.


La storia di questa nave si scosta poco da quella dell'MS Australia, infatti anch'essa navigò indisturbata per circa un decennio, sempre a pieno carico e sempre molto apprezzata dai passeggeri... Anche all'Oceania infatti toccò il completo restyling nel '58 per la modifica degli alloggi per dare più spazio alla classe cabina e turistica... L'Oceania allora tornò alla sua normale navigazione alternando di tanto in tanto qualche crociera di piacere nel mediterraneo con scali nelle bellissime città costiere dell'Egitto e della Grecia... Questo per far fronte alle elevate spese dei lunghi viaggi verso l'Australia.


Nonostante il periodo non molto facile per l'economia italiana, l'MS Oceania risultò comunque abbastanza redditizia per la sua compagnia proprietaria... Ma anche per questa bellissima nave giunse l'ora di cambiare bandiera: fu anch'essa infatti venduta alla società Italia Line che la ribattezzò MS Verdi e la impiegò per viaggi verso il sud America nel 1963, sempre con partenza da Genova, scalo a Napoli e Messina, e destinazione finale Buenos Aires.


Il 16 aprile 1964 però l'MS Verdi fu vittima di un incidente... a causa della nebbia infatti entrò in collisione con la petroliera Pentelikon a poche miglia da Gibilterra e fu costretta a tornare a Genova per le riparazioni allo scafo che aveva subito ingenti danni. Fortunatamente non ci furono vittime ma solo qualche ferito. Dopo le riparazioni l'MS Verdi riprese il mare sempre sulla rotta verso il sud America e continuò a viaggiare indisturbata fino al 1976, anno in cui fu anch'essa ritirata dal servizio e posta in disarmo a Genova. Anche la vita di questa nave finì a La Spezia dove arrivò il 23 giugno 1977 per essere smantellata definitivamente.


 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri Riuniti dell'Adriatico
Armatore: Lloyd Triestino / Italia Line
Varo: 30 giugno 1950
Entrata in servizio: 18 agosto 1951
Lunghezza: 160,9 metri
Larghezza: 21 metri
Velocità: 18 nodi
Capacità: Passeggeri 792 (nel 1951) 1208 (nel 1959), Equipaggio 236

 MS Neptunia 
L'ultima nave della classe Australia ad essere impostata fu la MS Neptunia. Anch'essa fu costruita a fianco delle sue gemelle presso i cantieri Riuniti dell'Adriatico. Fu varata il primo ottobre 1950 e consegnata, dopo l'allestimento interno, nel settembre 1951, mese in cui superò con grande successo tutte le prove in mare...


Partì per il suo viaggio inaugurale il 14 settembre 1951 e sulla scia delle navi gemelle anche la Neptunia fu utilizzata sulla rotta verso l'Australia. Al suo varo il Lloyd Triestino finalmente poteva vantare la classe di navi più belle e moderne di quell'epoca, suscitando speranza e finalmente riuscì a dare un grande senso di rinascita all'Italia.



Uguale dunque la storia dell'MS Neptunia a quella delle sue navi gemelle:
il restyling del 1958  e l'acquisizione da parte della compagnia Italia Line che la ribattezzò MS Rossini destinandola alla rotta verso l'America centrale e meridionale nel 1963. 
Quando ormai i transatlantici erano diventati obsoleti a causa dell'innovazione dei viaggi aerei anche la Neptunia fu destinata alla demolizione, ma a differenza dell'Australia e dell'Oceania fu per un certo periodo di nuovo utilizzata dal Lloyd che la noleggiò per sostituire il Galileo Galilei che aveva avutò problemi in cantiere e quindi il suo varo era stato rimandato. Dopo questo breve servizio verso l'Australia nel 1977 anche per la Neptunia era arrivata la fine. Le tre navi della classe Australia sotto il nome di Donizetti, Verdi e Rossini arrivarono fiere e gloriose a La Spezia, dopo una carriera lunga e ricca di riconoscimenti, il 23 giugno 1977 per il loro ultimo viaggio verso la demolizione.



 Scheda Tecnica 
Costruttore: Cantieri Riuniti dell'Adriatico
Armatore: Lloyd Triestino / Italia Line
Varo: 1 ottobre 1950 
Entrata in servizio: 14 settembre 1951
Lunghezza: 160,9 metri
Larghezza: 21 metri
Velocità: 18 nodi
Capacità: Passeggeri 792 (nel 1951) 1208 (nel 1959), Equipaggio 236

Interni...
Le tre navi della classe Australia a livello strutturale erano perfettamente identiche sia prima che dopo il restyling del '58... Le differenze riguardavano solo gli arredi. Esse infatti, nonostante fossero state allestite seguendo lo stesso stile, presentavano colori, complementi e accessori diversi l'una dall'altra.



Il concept di queste navi era appunto indirizzarle al futuro e quindi l'arredo era molto contemporaneo e moderno, andando dall'art decò, soprattutto in prima classe, al semplice ma funzionale arredamento delle classi inferiori con pochi accenni di classico... A bordo non mancavano grandi opere d'arte e un infinità di materiali pregiati come marmi e pannelli di legno intagliati e lavorati che ricoprivano le pareti...



Quel tocco di classico lo si poteva trovare solo in alcune cabine di prima classe (quelle super lusso) mentre nel resto delle aree pubbliche fu fatto ampio uso di vetri, mosaici e vernici chiare che donavano alla nave un gran senso di moderno... A bordo non mancava nulla, tra bar, ristoranti, piscine, sale da ballo, saune, palestra, tea room e sala giochi per bambini... Fin dall'inizio questi tre gioielli della cantieristica italiana degli anni 50 furono amate da mezzo mondo e le loro forme e tecnologie aprirono le porte ad una nuova era di transatlantici.



Infatti simili nelle forme dello scafo lungo e slanciato, ponti larghi e l'unico fumaiolo aerodinamico, furono progettati numerosi transatlantici che divennero l'emblema della bellezza italiana, uno dei quali il leggendario Andrea Doria. Ma come tutte le navi più belle del passato del nostro paese anche dell'MS Australia, dell'MS Oceania e dell'MS Neptunia ci resta ben poco da ammirare.


Alla prossima da Transatlantic Era...