lunedì 2 febbraio 2015

T/n Roma...

Torniamo in Italia, con la storia di un transatlantico che portò orgoglio e gloria alla nostra marina sui mari del mondo, con il nome della nostra Capitale... vi sto parlando del transatlantico T/n Roma.
In un'Europa devastata dal Primo Conflitto Mondiale, le compagnie di navigazione a piccoli passi ricominciarono a mettere in mare transatlantici sempre più grandi e sfarzosi, forse a dimostrazione di ripresa e rinascita. In Italia, dove vi erano i migliori costruttori navali, società come la Navigazione Generale Italiana non rimasero di certo a guardare... Contro i mostri inglesi e tedeschi, la compagnia  italiana progettò due nuove unità che finalmente segnarono la svolta per quanto riguarda dimensioni e stazza: il Roma, appunto, e il gemello Augustus. Il Roma fu impostato nei cantieri Ansaldo di Sestri, a Genova il 30 novembre 1924. I lavori furono molto rapidi e nel giro di pochi mesi sullo scivolo costruito apposta già si ergeva l'enorme scafo del Roma, che per la prima volta in Italia superava i 200 metri di lunghezza. Il 25 febbraio 1926 finalmente il transatlantico era pronto per entrare in acqua... La propaganda pubblicitaria fu così forte ed intensa che alla cerimonia del varo erano presenti migliaia e migliaia di persone e giornalisti... Madrina del Roma era la signora Carolina Ciano, moglie dell'allora Ministro della Comunicazione Conte Costanzo Ciano, anch'egli presente alla cerimonia, insieme ad altri illustri esponenti del Governo. La tradizionale benedizione, la bottiglia che si infrange sullo scafo a prua ma la nave che non si muove. Il freddo intenso aveva letteralmente congelato la struttura sulla quale era poggiato lo scafo e quindi rese impossibile che la nave scivolasse in acqua...
Dopo ore ed ore di lavoro per sciogliere il ghiaccio e rendere dunque possibile la discesa, finalmente il giorno successivo lentamente il Roma entrò in mare tra un enorme scalpore generale...
Da quel 26 febbraio 1926 al via dunque i lavori di allestimento completati in tempo record tanto che il 21 settembre dello stesso anno la nave di linea più grande d'Italia mai costruita fino ad allora, partì da Genova per il suo viaggio inaugurale con destinazione ovviamente New York. In un epoca di concorrenza spietata sul commercio marittimo il Roma non riuscì tuttavia ad ottenere quell'enorme successo desiderato... Ma nonostante ciò, tenne alto il nome della nostra nazione in quanto fu comunque molto apprezzato dai passeggeri che vi navigarono e, soprattutto, da chi si imbarcava in terza classe, unica nel suo genere; infatti il Roma è stato il primo transatlantico al mondo ad essere equipaggiato di una terza classe al limite della comodità, con cabine spaziose, bagni privati, acqua calda corrente, aree pubbliche gigantesche e soprattutto arredi semplici ma molto raffinati e ben curati. Dunque non si badò a spese per la costruzione di questa nave con il proposito di far risplendere l'Italian Style sui mari del mondo. 

Come tutte le navi della NGI anche il Roma fu trasferito nella flotta della nuova Società Italia Flotte Riunite nel gennaio 1932 e fu impiegato sulla rotta Trieste - New York... Nonostante fosse un transatlantico ancora "nuovo", nel febbraio 1934 fu sottoposto ad un accurato restyling atto principalmente all'inserimento della nuova classe turistica e all'aggiornamento dei motori e delle apparecchiature elettroniche. Il mese di aprile 1935 il Roma uscì dal cantiere come una nave nuova e tornò al suo servizio passeggeri tra Trieste e New York...

 Ma i tempi iniziarono a cambiare... La crisi economica si faceva sentire molto anche nel settore marittimo e molte società cercavano di ammortizzare i costi immensi delle traversate atlantiche con crociere e piccoli viaggi di piacere. Stessa sorte toccò anche al Roma che nel 1936 fu dipinto di bianco e impiegato durante i mesi invernali per crociere tra isole greche e le bellissime coste dell'Africa settentrionale sul Mediterraneo.



Quando il 10 giugno 1940 l'Italia entrò ufficialmente in guerra il Roma si trovava in navigazione e giunse nel porto di Napoli con a bordo circa 700 profughi evacuati da Tripoli, soprattutto donne e bambini. Fu poi trasferito a Genova e posto in disarmo a tempo indeterminato. Il 12 luglio 1941 fu requisito dalla Marina italiana... Inizialmente si prevedeva di convertire l'enorme transatlantico in una nave ausiliaria e molto versatile ma quando già si trovava in cantiere fu deciso, a novembre dello stesso anno, di investire per trasformarlo in una potente portaerei. Questa scelta fu presa proprio perchè in tempo di guerra occorreva troppo tempo per costruire una portaerei da zero e quindi ritrovandosi uno scafo enorme gia costruito e a disposizione risultò essere la manovra migliore... I lavori iniziarono nel febbraio 1942 quando dopo aver rimosso le sovrastrutture e i ponti superiori, furono installati nuovi potenti motori a turbine capaci di portare la nave a 30 nodi. La nave venne ribattezzata Aquila. Ma mentre i lavori procedevano a pieno ritmo nel cantiere il 9 settembre 1943 fu firmato l'armistizio italiano...
 A questo punto, per evitare che la nave finisse sotto il controllo dei nazisti i lavoratori tentarono di affondarla ma senza avere successo... Nei successivi anni, soprattutto tra il '44 e il '45, furono numerosi i tentativi da parte di partigiani e nazisti di sabotare o affondare l'Aquila, ma nessuno riuscì ad avere successo e la nave restò lì, ferma in attesa di decisioni. Quando, infatti, la guerra terminò nel 1946 il grande scafo incompleto tornò all'Italia Flotte Riunite. I vertici della società inizialmente valutarono l'idea di riconvertire la portaerei in transatlantico di linea. Ma i costi troppo eccessivi portarono invece alla drastica decisione di abbandonare il progetto e venderlo per la demolizione. Ciò avvenne nel 1952 quando lo scafo fu trainato a la Spezia per essere smantellato definitivamente.
Di seguito gli sfarzosi interni del Roma la cui costruzione fu affidata al rinomato studio Ducrot e allo studio Monti che si ispirarono alle correnti decorative classiche con uno stile che andava dal veneziano al napoletano e ovviamente al Romano antico.

Tutto girava intorno a ricostruzioni storiche come l'altare della Patria e enormi statue che raffiguravano imperatori, dei e divinità dell'antica Roma. Nonostante il pregio e l'immenso valore artigianale, gli interni del Roma risultarono essere freddi e austeri e poco adatti ad una nave... Ma furono comunque ben accettati dalla clientela dell'epoca che, ovviamente, oltre agli arredi badava principalmente al cibo e al servizio che risultarono impeccabili sempre, in ogni singola traversata.



 Scheda Tecnica 
Costruttore: Ansaldo Genova
Armatore: Navigazione Generale Italiana - Italia Flotte Riunite
Varo: 26 febbraio 1926
Entrata in servizio: 21 settembre 1926
Lunghezza: 215 metri
Larghezza: 25 metri
Velocità: 22-24 nodi
Capacità: 1600 passeggeri, 540 equipaggio

Alla prossima da Transatlantic Era

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