domenica 23 dicembre 2012

Buone feste!!!

...ferie Natalizie...
ci rivediamo a gennaio con la bellissima
Ile De France! 

venerdì 21 dicembre 2012

I 4 Conti...


(ultima parte)

In questo post la terza parte dedicata ai gloriosi 4 Conti...il capitolo finale, riguarda l'ultimo dei 4 transatlantici italiani entrati in servizio della compagnia Lloyd Sabaudo:
il Conte Grande.


La storia di questo transatlantico ha molte, anzi moltissime, similitudini, dal servizio impeccabile alle rotte seguite, fino al destino finale, con quella del gemello Conte Biancamano. Ma a differenza di quest'ultimo, il Conte Grande fu concepito per sbalordire oltre ogni immaginazione gli occhi dei passeggeri, soprattutto i ricchi della prima classe. Ma andiamo con calma e partiamo dal principio...
Il progetto del Conte Grande, come accennato nel precedente post, era già programmato proprio come nave gemella del Conte Biancamano; la Lloyd Sabaudo lo commissionò ai cantieri San Marco di Trieste presso i quali fu impostato il 30 ottobre 1926 e terminato anch'esso in tempo record di soli 8 mesi circa...fu infatti varato il 29 giugno del '27 ed avviato alla fase di allestimento interni e prove tecniche avvenute nel golfo di Trieste superate, come i fratelli, in maniera eccellente.



Con una stazza lorda di oltre 25000 tonnellate, si presentò come un vero capolavoro di tecnologia, stile e lusso durante il suo viaggio inaugurale il 3 aprile 1928 sulla rotta Genova-New York. Proprio come gli altri tre, anche il Conte Grande, quando Lloyd Sabaudo si unì nella compagnia Italia Flotte Riunite, fu impiegato per viaggi sia verso il nord-America, sia verso il centro e sud-America...
La navigazione sul Conte Grande fu sempre tranquilla, senza mai riscontrare problemi rilevanti...Nonostante ciò fu comunque sottoposto ad un restyling nel 1935 per riorganizzare le cabine e gli spazi dedicati ai passeggeri soprattutto quelli di terza classe in quanto, proprio come detto nel post precedente, essa fu eliminata lasciando spazio alla creazione di due nuove tipologie di classi: "cabina" e "turistica". Molto curate negli arredi e sicuramente più comode ma a prezzi più abbordabili per agevolare ceti medio-bassi e dando quindi l'opportunità di un viaggio confortevole anche a tutte quelle persone che si imbarcavano solo per andare incontro alla fortuna e ad una nuova vita in America...


Sorte vuole che anche il Conte Grande, all'entrata in guerra dell'Italia nel 1940, così come gli altri 3 conti, si trovasse in porto straniero ossia a Santos dove venne posto in disarmo a tempo indeterminato. Ma nell'agosto 1942 venne requisito dal Governo del Brasile e dato poi in gestione al Lloyd brasiliano che però lo tenne fermo per un altro anno... Da qui poi la decisione di venderlo al Governo statunitense che ovviamente lo destinò subito alla guerra modificandolo e adibendolo al trasporto di truppe, prigionieri ed armi. Riprese quindi a navigare completamente convertito, il 2 novembre 1942 sotto il nome di U.S.S. Monticello prestando servizio insieme all'U.S.S. Hermitage, ovvero il gemello Conte Biancamano.
Fortunatamente dalla guerra ne uscì incolume ed ancora in grado di navigare e fu finalmente restituito ufficialmente all'Italia nel 1947...Nello stesso anno rientrò in cantiere dove fu nuovamente ristrutturato e arredato per tornare al servizio di trasporto passeggeri e di nuovo sotto il nome Conte Grande e sotto la bandiera tricolore.



I lavori durarono circa due anni, rallentati dalla grave situazione economica italiana post-guerra, ma nonostante tutto il Conte Grande partì per il suo nuovo primo viaggio con lo scafo bianco e fumaioli nuovi, il 15 luglio 1949 da Genova verso Buenos Aires.,, Fu inoltre noleggiato dalla Società Italia che lo usò per alcuni viaggi verso New York. Ma anche per il Conte Grande arrivò la fine...Negli ultimi mesi del 1960 si decise infatti di terminare il servizio e destinarlo alla demolizione, perchè ormai i viaggi oltre oceano a bordo della navi stavano diventando obsoleti con lo sviluppo sempre maggiore degli aerei di linea... Ma prima che ciò accadesse il Conte fu noleggiato dal Lloyd Triestino per un ultimo viaggio verso Sidney, una sorta di crociera più che di trasporto. Ma l'anno successivo, il 7 settembre 1961 giunge alla Spezia per essere definitivamente smantellato insieme al gemello Biancamano, dopo 33 anni di navigazione ed onorato servizio.

Interni
C'è molto da dire riguardo agli interni del Conte Grande, il suo punto forte direi...parliamo infatti di un qualcosa strabiliante ed incredibilmente meraviglioso che anche descriverlo risulta difficile.


Come per il Conte Biancamano anche gli arredi e i decori interni furono affidati allo Studio Coppedè, affiancato al designer Armando Barsini insieme allo Studio Stuard di Gustavo Pulitzer e allo Studio Monti di Milano. In pratica è molto difficile distinguere uno stile e questo conseguenza del fatto che ne furono mixati decine e decine, da quelli esotici a quelli orientali, il tutto mettendo in risalto lusso e sfarzo in un modo che nessun altra nave aveva mai vantato. Il salone di prima classe per esempio sfoggiava una miriade di colori e luci, tra tripodi in ferro battuto e bronzo che reggevano ceste di fiori enormi, vetri e specchi che moltiplicavano la vastità dell'ambiente all'infinito, l'uccelliera che si apriva in una parete dietro una grata dorata lavorata e rifinita nei dettagli all'interno della quale svolazzavano variopinti uccelli canori, e poi l'altissimo soffitto in stile estremamente esotico che ricordava un pò i palazzi dei maharajà e un po lo stile etrusco con arcate in stucco colorato ornate da foglie d'oro e argento che facevano da cornice ad immensi mosaici che lasciavano entrare la luce del sole creando meravigliosi effetti di luce...



L'abbaglio era impressionante, tra le gigantesche colonne in stile pompeiano e lampadari di murano lavorati in modo così prezioso da fare invidia ai più rinomati musei del mondo. Si venne a creare a bordo del Conte Grande una scenografia senza precedenti nella storia degli arredi navali, così stupefacente che divenne meta preferita dall'alta società dell'epoca, affascinati giustamente da tanto sfarzo...



Alcuni stili che si potevano distinguere a bordo del Conte Grande erano il moresco, l'etrusco, il persiano, il pompeiano, il barocco rinascimentale, per poi finire a qualche accenno di indian mogul e japanese style, oltre a qualche arredo ispirato completamente all'arabo e al precolombiano...Si può affermare che a bordo non vi era cm quadrato lasciato al caso, tutto e dico "tutto", era decorato, anche quei luoghi trascurati da tutte le altre navi come ad esempio i ponti di passeggiata esterni, che erano curati nei dettagli e vantavano un infinità di opere d'arte...



Dalla classe cabina alla turistica, anche se in modo minore, tutto era ricoperto da pannelli di legno lavorati e intarsiati ed ogni accessorio attirava lo sguardo come le lenzuola, asciugamani, posate, lampade, ecc...Ogni cosa era fuori dal comune arredo navale, e tutto questo solo per rendere il Conte Grande la più prestigiosa nave di linea al mondo...e fu davvero così! Il Conte insieme alla decoratissima Ile de France divennero non solo dei transatlantici da trasporto ma vere e proprie scenografie dove trascorrere giorni di piacere immersi nel lusso e nella mondanità. I ricchi facevano di tutto per accaparrarsi gli introvabili biglietti attirati dallo stile di vita a bordo che richiamava gli anni 20 con bar super forniti di alcolici, serate mondane intorno alle piscine, lunghe notti tra gala e balli in maschera in un atmosfera di proibizionismo ed eleganza.
Non c'è che dire, il Conte Grande ha letteralmente lasciato il segno nella mente di chi fortunatamente ha potuto prendere parte a uno dei suoi spettacolari viaggi...L'unico peccato secondo me è che una nave come questa poteva in un certo senso diventare un icona di stile italiano ai giorni nostri, divenendo magari una sorta di hotel-museo galleggiante tramandando nel tempo lo sfarzo e il gran gusto dell'epoca in cui queste macchine dominavano i mari...La demolizione non è stato un destino meritevole per questo magnifico transatlantico.

Scheda tecnica
Costruttore: Stabilimento tecnico Triestino "San Marco"
Armatore: Lloyd Sabaudo
Varo: 29 giugno 1927
Entrata in servizio: 3 aprile 1928
Lunghezza: 198 metri
Larghezza: 23 metri
Velocità: 21 nodi
Capacità: 1718 passeggeri, 532 equipaggio

alla prox da TransatlanticEra...

domenica 16 dicembre 2012

I 4 Conti...


(parte 2)


Conte Biancamano
Mentre Conte Rosso e Conte Verde intraprendevano viaggi infiniti verso l'America, un nuovo progetto di Lloyd Sabaudo iniziava a prendere forma...il successo dei precedenti Conti e l'elevato numero di clientela da ogni parte dell'Europa portò infatti alla costruzione di un nuovo transatlantico: il Conte Biancamano.


Lloyd Sabaudo commissionò la costruzione di questa nuova nave allo stesso cantiere  dal quale, pochi anni prima, erano partiti sia il Conte Rosso, sia il Conte Verde, ossia il William Beardmore&Co in Scozia. Il Conte Biancamano non solo incorporava ogni tipo di comfort e sicurezza, ma anche l'eccellenza in campo tecnologico e navale che si era ottenuta dopo la Grande Guerra, ed inoltre vantava dimensioni di gran lunga superiori ai precedenti Conti.
Il Conte Biancamano fu impostato il 6 giugno del 1924 e completato in tempo record in meno di un anno; infatti scese in acqua per la prima volta il 23 aprile dell'anno successivo, cioè nel 1925. Da quel momento ebbe inizio la lunga fase di allestimento degli interni e le prove in mare terminate nel mese di novembre.
Il 20 dello stesso mese partì per il suo acclamatissimo viaggio inaugurale a pieno carico dal porto di Genova verso New York, rotta che ha percorso per anni senza riscontrare nessun problema fino al 1932, anno in cui avvenne la fusione di Lloyd Sabaudo nelle Flotte Riunite che prima lo sottopose ad importanti accorgimenti , come il riallestimento delle zone passeggeri, modifiche all'apparato motore e restyling dello scafo, e dopo lo adibì alla rotta verso il sud America.



Il Conte Biancamano riprese a navigare nel settembre del '32 ma anch'esso, proprio come Conte Rosso e Conte Verde, durante la guerra d'Etiopia del 1935 fu adibito al trasporto di materiale bellico e soldati fino al 1937 quando fu riconsegnato dalla Marina Militare alla sua compagnia che lo trasferì a sua volta al Lloyd Triestino che già possedeva gli altri due transatlantici. Fu nuovamente sottoposto a lavori di manutenzione e modifiche degli interni...Anche al Conte Biancamano toccò la rotta verso l'estremo oriente e partì per il suo primo viaggio nella nuova compagnia da Genova il 16 aprile 1937. Ma il 21 gennaio del '40 la motonave passeggeri Orazio si incendiò al largo di Marsiglia e fu lo stesso Conte Biancamano a recuperare centinaia di naufraghi...e per questo la compagnia Flotte Riunite lo noleggiò di nuovo in sostituzione proprio della sfortunata  Orazio e da febbraio del 1940 il transatlantico iniziò a navigare sulla rotta Genova-Valparaiso.


Ma l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940 bloccò il conte a Balboa presso il Canale di Panama dove vi restò in disarmo per circa un anno, finchè non venne sequestrato dagli americani...Era il 21 marzo 1941 quando l'equipaggio, nel tentativo di evitare la presa della nave da parte degli americani, devastò la sala macchine causando gravi danni al motore. Tuttavia gli americani riuscirono a rimorchiare la nave a Filadelfia e a sottoporla ad enormi lavori di conversione. Il Conte Biancamano infatti fu trasformato in una sorta di caserma militare galleggiante e adibito appunto al trasporto di truppe statunitensi, sotto il nome USS Hermitage nel 1942.
Dopo l'armistizio e quindi la fine della Grande Guerra, il transatlantico fu finalmente restituito all'Italia il primo agosto del 1947 tornando ad esporre la bandiera tricolore e il suo vero nome...Conte Biancamano.
Il primo aprile del '48, presso i cantieri di Monfalcone, la nave viene di nuovo completamente ristrutturata...accorgimenti alla prua che divenne più lunga e slanciata, il colore dello scafo che fu cambiato da nero a bianco, gli interni riorganizzati e riarredati e i fumaioli sostituiti con dei nuovi più bassi e dinamici.



Il 10 novembre 1949 il Conte Biancamano partì per il sud America da Genova come se fosse una nave appena varata...venne poi successivamente utilizzato per viaggi anche verso il nord ed il centro America navigando indisturbato per circa un decennio...il 26 marzo 1960 il Conte Biancamano parte per il suo ultimo viaggio da Genova con scalo a Napoli, Barcellona ed Halifax 
per poi attraccare nel porto di New York. 



Al suo ritorno in Italia venne subito trasferito a la Spezia e posto in disarmo...è lì che l'anno successivo  fu demolito completamente anche se alcune parti come il ponte di comando, qualche cabina e il salone di prima classe, furono smontati per essere poi ricostruiti interamente in un ala dedicata del museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano dove ancora oggi è possibile ammirarli.
...Interni...
Gli interni del conte Biancamano furono disegnati e curati dallo studio dell'artista Carlo Coppedè, che ne decorò interamente gli spazi riservati alla prima classe.
Il fascino di questo transatlantico girava tutto intorno al grande salone di prima classe: un ampio spazio circondato da 4 immense logge poste su 4 livelli e sovrastate da una cupola in vetro decorata con mosaico e rifiniture in bronzo dorato...le pareti con pannelli di acero intarsiato affrescati creavano la scenografia perfetta per la vita e il lusso dei ricchi passeggeri presenti a bordo. 




Coppedè riuscì a mettere insieme vari stili miscelandoli tra loro e ottenendo un risultato maestoso di grande impatto ed eleganza. La maggior parte degli arredi era ispirata un po al 400 fiorentino e un po all'epoca di Luigi XVI, oltre ad un mix di fantasie barocche tratte dai grandi palazzi reali napoletani e veneziani dell'800. Tutto era estremamente spazioso, ogni zona riservata ai passeggeri donava un gran senso di ampiezza, dalla piscina coperta alla veranda veneziana, dai numerosi bar fino ad arrivare ai ponti esterni dove si trovavano vaste zone dedicate allo sport , il giardino d'inverno e la passeggiata che percorreva la nave in tutta la sua lunghezza...In modifiche successive fu anche inserito un lido con piscina all'aperto molto apprezzato da qualsiasi ceto.




Grande raffinatezza fu data anche agli arredi delle altre due classi. C'è da sapere che negli anni successivi alla guerra,ossia '30 '40, il fenomeno dell'emigrazione stava lasciando il posto al boom economico in gran parte dell'Europa e dell'America. Ciò portò le compagnie di navigazione ad eliminare la 3° classe dalle proprie unità in quanto ormai si viaggiava molto più per piacere che per necessità...inoltre la nascita di ceti medi che voleva viaggiare ma senza spendere troppo, rese necessario disporre le navi di spazi idonei alle richieste della nuova clientela. E proprio sul Conte Biancamano per la prima volta su una nave italiana, furono inserite le classi "cabina" e "turistica". 



Esse prevedevano spazi più ampi, arredi più eleganti e cabine meno affollate...un'altra grande innovazione fu la diffusione di cabine con bagno privato per far fronte alle esigenze in campo igienico degli americani , ma anche degli europei. Fu quindi aumentato il comfort anche tra i meno ricchi che poterono viaggiare vantando arredi e zone molto simili a quelle di prima classe.


Fu per questo che i transatlantici italiani e, appunto, il Conte Biancamano, divennero vere e proprie icone di stile e comodità tra i passeggeri di mezzo mondo.


Scheda tecnica
Costruttore: William Beardmore&Co
Armatore: Lloyd Sabaudo-Flotte Riunite-Lloyd Triestino
Varo:23 aprile 1925
Entrata in servizio: 20 novembre 1925
Lunghezza: 198 metri-202 metri
Larghezza: 23,20 metri
Capacità: 1725-1372-1563 passeggeri, 532 equipaggio.

alla prox da TransatlanticEra...

venerdì 14 dicembre 2012

I 4 Conti...


(Parte 1)


Finalmente anche l'Italia inizia ad essere competitiva sugli oceani...In risposta alle grandi unità inglesi, francesi e tedesche, la rinomata compagnia "Lloyd Sabaudo", concorrente principale di N.G.I., mette in cantiere due nuovi e grandi transatlantici:
il Conte Rosso e il Conte Verde.
Il Conte Rosso fu impostato nel cantiere William Beardmore&Co in Scozia nel giugno 1914 ma le necessità per il conflitto mondiale portarono ben presto la Lloyd Sabaudo a vendere l'unità ancora incompleta agli inglesi che ne cambiarono radicalmente il progetto.
Il transatlantico infatti fu trasformato nella prima portaerei a pista continua della storia con il nome H.M.S Argus. Ma il progetto del Conte Rosso non fu abbandonato...infatti nel 1920 la compagnia italiana decise di riprenderlo ed inoltre confermò la costruzione di un transatlantico gemello, il Conte Verde. Il 16 gennaio del 1920 quindi ebbero inizio le costruzioni di entrambe le navi che si ritrovarono ad essere impostate insieme nello stesso cantiere.


Conte Rosso
Nel cantiere scozzese William Beardmore&Co il Conte Rosso iniziava a prendere forma e grazie alle innovazioni in campo meccanico fu dotato di 2 sole eliche rispetto alle 4 previste dal progetto del 1914. Fin dal principio questo transatlantico ha dovuto fare i conti con la sfortuna durante il tentativo di varo del 26 gennaio 1921; infatti lo scafo rimase bloccato nello scalo e quindi non riuscì a scendere in mare. Il varo effettivo avvenne il successivo 10 febbraio quando il Conte Rosso finalmente toccò l'acqua.


Da quel giorno ebbe inizio l'allestimento degli interni e le varie prove in mare che terminarono all'inizio del 1922. Il 29 marzo dello stesso anno finalmente il Conte Rosso partì per il viaggio inaugurale da Genova, facendo scalo a Napoli e poi diretto a Buenos Aires. Ma i programmi di questo transatlantico furono diversi dal primo viaggio; infatti il Conte Rosso venne impiegato già dal secondo viaggio sulla rotta Genova-New York fino al 1928 quando fu ripristinata la rotta iniziale, ossia verso il sud America.



Gli avvenimenti successivi come la fusione di Lloyd Sabaudo con le compagnie Cosulich Line e N.G.I., portarono il Conte Rosso ad essere dapprima noleggiato dal Lloyd Triestino e dopo acquistato definitivamente da quest'ultima compagnia che lo impiegò sulla rotta Trieste-Shangai. Ma durante la guerra d'Etiopia fu requisito dal Governo per uso bellico e quindi riconsegnato al Lloyd Triestino l'anno dopo quando fu sottoposto a lavori di restyling e sostituzione dei motori che lo resero molto più veloce e stabile.
Il Conte Rosso riprese il servizio e continuò a navigare normalmente verso Shangai fino all'inizio del 1940.




La Seconda Guerra Mondiale era ormai iniziata e la Marina Militare a Genova lo requisì di nuovo per adibirlo per l'ennesima volta al trasporto di soldati in Libia, oltre a migliaia di coloni. Ma ben presto il Conte Rosso andò incontro al suo tragico destino. Il 24 maggio 1941 il transatlantico partì da Napoli alle 4.40 del mattino insieme ad un convoglio formato da altri 3 grandi transatlantici: il Marco Polo, l'Esperia e la motonave Victoria, oltre a numerosi cacciatorpedinieri e incrociatori di scorta. Il convoglio era diretto a Tripoli ma sulla rotta nelle vicinanze di Siracusa fu intercettato dal sommergibile inglese HMS Upholder che alle 20.40 lanciò un siluro che colpì la prua del Conte Rosso che si trovava a capo del convoglio e quindi facile bersaglio. Sebbene la nave iniziò fin da subito ad imbarcare acqua, l'affondamento sembrava avvenire lentamente lasciando la speranza a tutti i soldati a bordo di poter raggiungere le scialuppe e mettersi in salvo...ma un secondo siluro lanciato dall'Upholder provocò una tremenda esplosione che portò il Conte a colare a picco di prua in soli 10 minuti, innalzando la poppa sopra il livello dell'acqua e quindi senza lasciare scampo alle migliaia di persone che ancora si trovavano sui ponti del transatlantico. 



A bordo vi erano 2729 uomini tra soldati ed equipaggio, 1297 dei quali persero la vita nel naufragio...i sopravvissuti vennero recuperati quasi immediatamente proprio perchè il luogo dell'affondamento non distava molto dalla costa. Il relitto del Conte Rosso riposa nei pressi della costa di Siracusa, città che ancora oggi ricorda il naufragio con grande dedizione e commozione.
Il transatlantico Conte Rosso è noto per essere stato il naufragio in cui persero la vita il maggior numero di soldati durante la Seconda Guerra mondiale.


Scheda tecnica
Costruttore: William Beardmore&Co
Armatore: Lloyd Sabaudo-Lloyd Triestino
Varo: 10 febbraio 1921
Entrata in servizio: 29 marzo 1922
Lunghezza: 180,1 metri
Largezza: 22,6 metri
Velocità: 18,5 nodi-20 nodi
Capacità: 2500 passeggeri

Conte Verde
Come già detto anche il piroscafo Conte Verde fu impostato presso i cantieri William Beardmore&Co in Scozia. Sebbene le sue dimensioni erano leggermente inferiori al gemello Conte Rosso le similitudini tra i due transatlantici erano molto evidenti. 


Progettato insieme al gemello, anche questo transatlantico aveva il compito di far rinascere l'Italia del dopoguerra in campo marittimo. Il Conte Verde fu varato il 21 ottobre del 1922 e, una volta allestito e completate le prove in mare, entrò ufficialmente in servizio a giugno dell'anno successivo. A differenza del Conte Rosso dopo la fusione del Lloyd Sabaudo nelle Flotte Riunite, il Conte Verde continuò a prestare servizio in questa compagnia fino al 1938 quando anch'esso fu venduto al Lloyd Triestino che ne possedeva già il gemello. Anche per questo transatlantico fu prevista la stessa rotta impiegata dal Conte rosso, ossia verso l'estremo oriente, con partenza da Trieste e numerosi scali tra cui Brindisi e Singapore, prima di toccare il porto di Shangai.



La nave non ebbe problemi e navigò su questa rotta tranquillamente per diversi anni...rinomata inoltre per il servizio impeccabile a bordo, per l'ottima cucina e per il rispetto degli orari di partenza e arrivo. Il primo ostacolo si presentò il 2 settembre del '37 quando la nave era ormeggiata presso Hong Kong. Fu proprio qui infatti che il Conte Verde fu colpito dal tremendo tifone che devastò quelle zone e spezzo gli ormeggi...ciò portò il transatlantico a sbattere svariate volte contro il molo e a collidere con la motonave passeggeri giapponese Asama Maru. I danni furono molto rilevanti e le riparazioni durarono circa un anno, prima nel porto di Hong Kong e successivamente in quello di Trieste.



Quando il Conte Verde riprese il servizio le persecuzioni degli ebrei da parte dei nazisti erano già iniziate e la compagnia allora mise a disposizione la nave riservando centinaia di posti alle vittime in fuga dal Grande Reich, dopo svariati accordi con USA e Giappone, sfidando giustamente le ire dei tedeschi.
Furono migliaia gli ebrei sfuggiti alle persecuzioni a bordo del Conte Verde, che lasciò nel cuore di questi disgraziati un buon ricordo, soprattutto di salvezza e nuova vita. Ma allo scoppio del secondo conflitto mondiale anche questo transatlantico si avviò alla sua fine. Il 10 giugno 1940 la nave rimase bloccata dalla guerra a Shangai dove vi rimase per circa un anno inattiva sotto la protezione della Marina Giapponese. Ma l'8 settembre del '43, quando l'Italia firmò l'armistizio con gli alleati, l'equipaggio del Conte Verde autoaffondò la nave, per evitare di farla finire nelle mani dei giapponesi. Ma quest'ultimi riuscirono non solo a recuperare e a riparare il transatlantico, ma lo rimisero anche in navigazione trasformandolo in un piroscafo armato sotto il nome di Kotonuki Maru. Esso fu adibito al trasporto misto prigionieri e militari ma fu infine bombardato dagli aerei americani l'8 agosto 1944 e di nuovo affondato in acque basse. Ormai ridotto ad un rottame l'ex Conte Verde fu risollevato dal fondo e rimorchiato in Giappone dove fu definitivamente smantellato.


Scheda tecnica
Costruttore: William Beardmore&Co
Armatore: Lloyd Sabaudo-Flotte riunite-Lloyd Triestino
Varo: 21 ottobre 1922
Entrata in servizio: giugno 1923
Lunghezza: 174 metri
Larghezza: 22 metri
Velocità: 18 nodi
Capacità: 2500 passeggeri.

Queste due navi, o meglio dire questi due Conti, dovevano diventare l'orgoglio italiano sui mari del mondo, ma si sa, le navi sono sempre state le più grandi martiri delle guerre...soprattutto quelle militarizzate come il Conte Rosso e il Conte Verde che, a parer mio, hanno subito due destini terribili.

alla prox da TransatlanticEra...