venerdì 14 dicembre 2012

I 4 Conti...


(Parte 1)


Finalmente anche l'Italia inizia ad essere competitiva sugli oceani...In risposta alle grandi unità inglesi, francesi e tedesche, la rinomata compagnia "Lloyd Sabaudo", concorrente principale di N.G.I., mette in cantiere due nuovi e grandi transatlantici:
il Conte Rosso e il Conte Verde.
Il Conte Rosso fu impostato nel cantiere William Beardmore&Co in Scozia nel giugno 1914 ma le necessità per il conflitto mondiale portarono ben presto la Lloyd Sabaudo a vendere l'unità ancora incompleta agli inglesi che ne cambiarono radicalmente il progetto.
Il transatlantico infatti fu trasformato nella prima portaerei a pista continua della storia con il nome H.M.S Argus. Ma il progetto del Conte Rosso non fu abbandonato...infatti nel 1920 la compagnia italiana decise di riprenderlo ed inoltre confermò la costruzione di un transatlantico gemello, il Conte Verde. Il 16 gennaio del 1920 quindi ebbero inizio le costruzioni di entrambe le navi che si ritrovarono ad essere impostate insieme nello stesso cantiere.


Conte Rosso
Nel cantiere scozzese William Beardmore&Co il Conte Rosso iniziava a prendere forma e grazie alle innovazioni in campo meccanico fu dotato di 2 sole eliche rispetto alle 4 previste dal progetto del 1914. Fin dal principio questo transatlantico ha dovuto fare i conti con la sfortuna durante il tentativo di varo del 26 gennaio 1921; infatti lo scafo rimase bloccato nello scalo e quindi non riuscì a scendere in mare. Il varo effettivo avvenne il successivo 10 febbraio quando il Conte Rosso finalmente toccò l'acqua.


Da quel giorno ebbe inizio l'allestimento degli interni e le varie prove in mare che terminarono all'inizio del 1922. Il 29 marzo dello stesso anno finalmente il Conte Rosso partì per il viaggio inaugurale da Genova, facendo scalo a Napoli e poi diretto a Buenos Aires. Ma i programmi di questo transatlantico furono diversi dal primo viaggio; infatti il Conte Rosso venne impiegato già dal secondo viaggio sulla rotta Genova-New York fino al 1928 quando fu ripristinata la rotta iniziale, ossia verso il sud America.



Gli avvenimenti successivi come la fusione di Lloyd Sabaudo con le compagnie Cosulich Line e N.G.I., portarono il Conte Rosso ad essere dapprima noleggiato dal Lloyd Triestino e dopo acquistato definitivamente da quest'ultima compagnia che lo impiegò sulla rotta Trieste-Shangai. Ma durante la guerra d'Etiopia fu requisito dal Governo per uso bellico e quindi riconsegnato al Lloyd Triestino l'anno dopo quando fu sottoposto a lavori di restyling e sostituzione dei motori che lo resero molto più veloce e stabile.
Il Conte Rosso riprese il servizio e continuò a navigare normalmente verso Shangai fino all'inizio del 1940.




La Seconda Guerra Mondiale era ormai iniziata e la Marina Militare a Genova lo requisì di nuovo per adibirlo per l'ennesima volta al trasporto di soldati in Libia, oltre a migliaia di coloni. Ma ben presto il Conte Rosso andò incontro al suo tragico destino. Il 24 maggio 1941 il transatlantico partì da Napoli alle 4.40 del mattino insieme ad un convoglio formato da altri 3 grandi transatlantici: il Marco Polo, l'Esperia e la motonave Victoria, oltre a numerosi cacciatorpedinieri e incrociatori di scorta. Il convoglio era diretto a Tripoli ma sulla rotta nelle vicinanze di Siracusa fu intercettato dal sommergibile inglese HMS Upholder che alle 20.40 lanciò un siluro che colpì la prua del Conte Rosso che si trovava a capo del convoglio e quindi facile bersaglio. Sebbene la nave iniziò fin da subito ad imbarcare acqua, l'affondamento sembrava avvenire lentamente lasciando la speranza a tutti i soldati a bordo di poter raggiungere le scialuppe e mettersi in salvo...ma un secondo siluro lanciato dall'Upholder provocò una tremenda esplosione che portò il Conte a colare a picco di prua in soli 10 minuti, innalzando la poppa sopra il livello dell'acqua e quindi senza lasciare scampo alle migliaia di persone che ancora si trovavano sui ponti del transatlantico. 



A bordo vi erano 2729 uomini tra soldati ed equipaggio, 1297 dei quali persero la vita nel naufragio...i sopravvissuti vennero recuperati quasi immediatamente proprio perchè il luogo dell'affondamento non distava molto dalla costa. Il relitto del Conte Rosso riposa nei pressi della costa di Siracusa, città che ancora oggi ricorda il naufragio con grande dedizione e commozione.
Il transatlantico Conte Rosso è noto per essere stato il naufragio in cui persero la vita il maggior numero di soldati durante la Seconda Guerra mondiale.


Scheda tecnica
Costruttore: William Beardmore&Co
Armatore: Lloyd Sabaudo-Lloyd Triestino
Varo: 10 febbraio 1921
Entrata in servizio: 29 marzo 1922
Lunghezza: 180,1 metri
Largezza: 22,6 metri
Velocità: 18,5 nodi-20 nodi
Capacità: 2500 passeggeri

Conte Verde
Come già detto anche il piroscafo Conte Verde fu impostato presso i cantieri William Beardmore&Co in Scozia. Sebbene le sue dimensioni erano leggermente inferiori al gemello Conte Rosso le similitudini tra i due transatlantici erano molto evidenti. 


Progettato insieme al gemello, anche questo transatlantico aveva il compito di far rinascere l'Italia del dopoguerra in campo marittimo. Il Conte Verde fu varato il 21 ottobre del 1922 e, una volta allestito e completate le prove in mare, entrò ufficialmente in servizio a giugno dell'anno successivo. A differenza del Conte Rosso dopo la fusione del Lloyd Sabaudo nelle Flotte Riunite, il Conte Verde continuò a prestare servizio in questa compagnia fino al 1938 quando anch'esso fu venduto al Lloyd Triestino che ne possedeva già il gemello. Anche per questo transatlantico fu prevista la stessa rotta impiegata dal Conte rosso, ossia verso l'estremo oriente, con partenza da Trieste e numerosi scali tra cui Brindisi e Singapore, prima di toccare il porto di Shangai.



La nave non ebbe problemi e navigò su questa rotta tranquillamente per diversi anni...rinomata inoltre per il servizio impeccabile a bordo, per l'ottima cucina e per il rispetto degli orari di partenza e arrivo. Il primo ostacolo si presentò il 2 settembre del '37 quando la nave era ormeggiata presso Hong Kong. Fu proprio qui infatti che il Conte Verde fu colpito dal tremendo tifone che devastò quelle zone e spezzo gli ormeggi...ciò portò il transatlantico a sbattere svariate volte contro il molo e a collidere con la motonave passeggeri giapponese Asama Maru. I danni furono molto rilevanti e le riparazioni durarono circa un anno, prima nel porto di Hong Kong e successivamente in quello di Trieste.



Quando il Conte Verde riprese il servizio le persecuzioni degli ebrei da parte dei nazisti erano già iniziate e la compagnia allora mise a disposizione la nave riservando centinaia di posti alle vittime in fuga dal Grande Reich, dopo svariati accordi con USA e Giappone, sfidando giustamente le ire dei tedeschi.
Furono migliaia gli ebrei sfuggiti alle persecuzioni a bordo del Conte Verde, che lasciò nel cuore di questi disgraziati un buon ricordo, soprattutto di salvezza e nuova vita. Ma allo scoppio del secondo conflitto mondiale anche questo transatlantico si avviò alla sua fine. Il 10 giugno 1940 la nave rimase bloccata dalla guerra a Shangai dove vi rimase per circa un anno inattiva sotto la protezione della Marina Giapponese. Ma l'8 settembre del '43, quando l'Italia firmò l'armistizio con gli alleati, l'equipaggio del Conte Verde autoaffondò la nave, per evitare di farla finire nelle mani dei giapponesi. Ma quest'ultimi riuscirono non solo a recuperare e a riparare il transatlantico, ma lo rimisero anche in navigazione trasformandolo in un piroscafo armato sotto il nome di Kotonuki Maru. Esso fu adibito al trasporto misto prigionieri e militari ma fu infine bombardato dagli aerei americani l'8 agosto 1944 e di nuovo affondato in acque basse. Ormai ridotto ad un rottame l'ex Conte Verde fu risollevato dal fondo e rimorchiato in Giappone dove fu definitivamente smantellato.


Scheda tecnica
Costruttore: William Beardmore&Co
Armatore: Lloyd Sabaudo-Flotte riunite-Lloyd Triestino
Varo: 21 ottobre 1922
Entrata in servizio: giugno 1923
Lunghezza: 174 metri
Larghezza: 22 metri
Velocità: 18 nodi
Capacità: 2500 passeggeri.

Queste due navi, o meglio dire questi due Conti, dovevano diventare l'orgoglio italiano sui mari del mondo, ma si sa, le navi sono sempre state le più grandi martiri delle guerre...soprattutto quelle militarizzate come il Conte Rosso e il Conte Verde che, a parer mio, hanno subito due destini terribili.

alla prox da TransatlanticEra...

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